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Gli involtini sono un po’ come le polpette: uno tira l’altro! Ecco allora un’idea per preparare dei golosi Involtini di lattuga romana con un ripieno saporito e colorato che potrete preparare insieme a me anche guardando la videoricetta.

Ho voluto proporvi una farcia vegetariana perché sappiamo che le linee guida per la sana alimentazione raccomandano di consumare carne non più di 3 volte a settimana (1 volta carne rossa, 2 volte carne bianca), quindi sono sempre alla ricerca di alternative gustose alla carne per non far notare la sua assenza al resto della famiglia. Un’altra idea? Provate anche la Fantasia di verdure gratinate.

Anche la scelta della lattuga è pensata per cambiare il più possibile i sapori da portare in tavola, insomma la parola d’ordine è varietà!

La ricetta degli involtini di lattuga romana

carboidrati 14,91 g per 100 g

Ingredienti

  • 250 g lattuga romana lunga
  • 200 g formaggio grattugiato (a scelta tra caciocavallo, parmigiano, pecorino, ecc., anche mescolati tra loro)
  • 100 g pangrattato Nutrifree**, più un pizzico per spolverare la superficie
  • 2 uova
  • 50 g pomodorini secchi
  • 5 g porcini secchi
  • brodo vegetale
  • olio extra vergine di oliva
  • pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Lavate le foglie di lattuga romana e fatele scottare per meno di mezzo minuto in acqua bollente leggermente salata. Toglietele con una schiumarola e buttatele in acqua fredda. Toglietele dall’acqua e stendetele bene su un vassoio o uno strofinaccio in modo da farle asciugare un poco.
  2. Preparate la farcia. Fate scaldare il brodo e usatelo per scottare il pangrattato che dovrà risultare umido, ma non cremoso. Lasciate intiepidire.
  3. Frullate i porcini secchi in modo da ottenere una polvere; tritate i pomodorini secchi.
  4. Aggiungete 170 g di formaggio grattugiato al pangrattato, incorporate anche pomodorini, porcini e le uova intere. Mescolate e aggiustate di pepe (il sale non dovrebbe servire).
  5. Prendete le foglie di lattuga, togliete la costola centrale, mettete un rotolo di ripieno nel centro e avvolgetelo formando un involtino per ogni foglia. Adagiate gli involtini in una pirofila, spolverateli con il formaggio grattugiato rimasto, il pangrattato e un filo d’olio e gratinate in forno statico preriscaldato a 200°C per circa 15 minuti.

involtini di lattuga

La versione con glutine degli Involtini di lattuga romana

Sostituite il pangrattato Nutrifree con pari quantitativo di pangrattato convenzionale, mentre tutti gli altri ingredienti rimangono invariati.

Sapete che siamo già nel periodo di Carnevale? Pasticcerie e panetterie pullulano di dolci fritti già da tempo e allora ecco una ricetta per preparare un’ottima Crema fritta senza glutine (che potrete facilmente adattare alla versione con glutine seguendo le indicazioni in fondo alla ricetta) preparata con farina di riso e biscotti al cocco.

Se nel resto dell’anno difficilmente friggo, soprattutto i dolci, in queste giornate fredde e con tante limitazioni per la vita sociale la tentazione che il Carnevale ci presenta sono troppo numerose e troppo golose per non lasciarsi tentare. Quindi preparatevi ad arrendervi: anche se con moderazione, credo che sarà impossibile non assaggiare Chiacchiere, Krapfen e questa irresistibile Crema Fritta, ovvero un morbido cuore racchiuso in una panatura croccante.

 

La ricetta della Crema fritta senza glutine

carboidrati 30,50 g per 100 g senza zucchero di copertura

Ingredienti

  • 500 g latte
  • 150 g zucchero
  • 125 g farina di riso*
  • 50 g biscotti al cocco Le Veneziane tritati**
  • 50 g farina di mandorle*
  • 25 g amido di mais*
  • 5 uova
  • 1 baccello di vaniglia
  • 1 buccia di limone grattugiata
  • olio per friggere, zucchero a velo*, farina**

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Scaldate il latte con la vaniglia (ad esempio un baccello vuoto e tenuto da parte) e la buccia grattugiata del limone. Lasciate raffreddare e filtrate il liquido.
  2. In una ciotola, sbattete il latte, lo zucchero, 1 tuorlo e 2 albumi, unitevi la farina e l’amido mescolando con una frusta; portate poi la crema a bollore sul fuoco e quindi lasciatela cuocere qualche minuto.
  3. Versate la crema all’interno di un anello rettangolare in acciao appoggiato su un foglio di carta forno oppure in una piccola teglia quadrata o rettangolare ricoperta di carta forno e lasciatela raffreddare.

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4. Una volta pronta, tagliatela a cubetti, passateli prima nella farina, poi nelle 2 uova sbattute ed infine nel composto di biscotti e farina di mandorle.

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5. Friggete i cubetti in olio bollente, asciugateli bene con carta assorbente e terminate spolverandoli con zucchero a velo.

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La versione con glutine della Crema fritta

Sostituite i biscotti senza glutine e la farina per la panatura con prodotti convenzionali.

 

Oltre a pane e marmellata, una delle mie colazioni preferite è quella con la torta soffice di mele e cannella, anche se adoro qualsiasi dolce da forno a base di questo frutto che ci accompagna tutto l’anno e che, soprattutto in questo momento della primavera in cui siamo in attesa dei grandi regali della bella stagione in termini di frutta, è uno dei pochi prodotti di stagione di origine italiana.

Anche se mi piacciono tutti i dolci a base di mele, per la colazione le torte soffici sono sicuramente quelle che mi gusto di più abbinandole a yogurt, muesli e il mio immancabile e fortissimo caffè: una coccola che trovo proprio indispensabile per iniziare bene la giornata.

Nella ricetta vi suggerisco di utilizzare la cannella, sapete perché? Vi siete mai chiesti come mai in tutte le culture del mondo siano così numerosi i dolci contenenti la cannella? Non è assolutamente un caso.

Infatti, questa spezia rallenta lo svuotamento gastrico facendo sì che sia più lento anche l’assorbimento dello zucchero nel sangue subito dopo i pasti, ossia la cannella ha una funzione “ipoglicemizzante”. Questo non significa che il consumo di cannella possa essere considerato una terapia per il diabete, ma esistono numerosi studi che ne dimostrano un’azione favorevole nel controllo della glicemia nelle persone affette da diabete, soprattutto diabete di tipo 2 (per qualche informazione in più, potete leggere questo articolo). Quindi oltre a conferire un profumo inconfondibile alle nostre preparazioni, la cannella ci regala un effetto positivo per il nostro benessere!

Torta soffice di mele e cannella

Torta soffice di mele e cannella

 

Torta soffice di mele e cannella   

carboidrati 40,10 g per 100 g di torta

 

Ingredienti

  • 350 g mele Granny Smith o renette già pulite e sbucciate (2 mele)
  • 200 g zucchero di canna (+ 20 g da spolverare, facoltativi)
  • 125 g yogurt naturale magro
  • 100 g Preparato universale per prodotti da forno Massimo Zero**
  • 100 g maizena*
  • 80 g farina di mandorle*
  • 70 g burro
  • 30 g latte di cocco*
  • 3 uova
  • 1 limone
  • 16 g lievito per dolci*
  • 1 punta di polpa di vaniglia dalla bacca
  • cannella in polvere

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Sbucciate e detorsolate le mele e irroratele con il succo di mezzo limone affinché non si anneriscano.
  2. In una planetaria, montate le uova con lo zucchero di canna fino a quando saranno bianche e spumose, quindi aggiungete il burro a pomata, la polpa di vaniglia e iniziate ad aggiungere le polveri, ossia la farina di mandorle, la maizena e il preparato Massimo Zero; aggiungete lo yogurt, un pizzico di sale e infine il lievito e il latte di cocco. Togliete il composto dalla planetaria e completate con una grattugiata di buccia di limone.
  3. Bagnate un foglio di carta forno e rivestite una tortiera a cerniera di 24 cm di diametro; versate il composto, livellatelo e iniziate a ricoprirlo con le mele a fettine creando un disegno sulla superficie in modo da utilizzare tutte le mele.
  4. Per completare e se lo volete, mescolate 30 g di zucchero di canna con un cucchiaino di cannella, quindi spolverate le mele con il composto prima di mettere la torta in forno statico preriscaldato a 180°C per 40 minuti.
  5. Togliete la torta dal forno, lasciatela raffreddare, quindi estraetela dallo stampo, rimuovete la carta forno e adagiatela su una tortiera. Guardate le video ricetta!

 

La versione con glutine della Torta soffice di mele e cannella

Sostituite il Preparato universale per prodotti da forno Massimo Zero con pari quantità di farina convenzionale per dolci e non aggiungete 30 g di latte di cocco.

Vi avevo promesso un viaggio nei panificati senza glutine, quindi la tappa d’obbligo era questo Pane nero ai semi di lino. Oltre ad utilizzare un preparato ricco di fibre e semi di girasole, ho pensato di aggiungere anche dei semi di lino per beneficiare di tutte le qualità che contengono al loro interno. Prendersi cura di sé mangiando un buon pane mi pare un’ottima soluzione.

I semi di lino sono ricchi di acidi grassi essenziali Omega 3, 6 e 9, promuovono l’espulsione del colesterolo LDL e favoriscono la sintesi del colesterolo buono HDL, prevenendo quindi l’insorgere di malattie cardio-vascolari. Inoltre aiutano a smaltire i trigliceridi, mantenendo le arterie pulite e regolando la pressione sanguigna. E infine contengono vitamine del gruppo B, vitamina C ed E, sali minerali ed acidi grassi essenziali: insomma dei veri e propri integratori alimentari naturali.

La cosa importante da sottolineare è che per riuscire digerire i semi di lino e quindi a trarne tutti i benefici, è indispensabile spezzarli e/o frullarli in quanto la loro parte esterna estremamente dura rende impossibile la loro digestione se ingeriti interi.

A questo punto non ci rimane altro che iniziare ad impastare e aspettare con piacere che la casa si riempia dell’inconfondibile fragranza del pane appena fatto. E potete guardare la videoricetta qui.

Le pagnotte di pane nero con i semi di lino

Le pagnotte di pane nero con i semi di lino

Pane nero ai semi di lino  

carboidrati 40,37 g per 100 g

Ingredienti

  • 450 g Preparato per pane nero Massimo Zero**
  • 370 g acqua
  • 40 g semi di lino* (da ammollare in 40 g di acqua)
  • 20 g olio extra vergine di oliva
  • 17 g lievito di birra
  • 5 g sale
  • farina di riso integrale* per lo spolvero
  • olio extra vergine di oliva per spennellare

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Mettete i semi di lino in ammollo in 40 g di acqua, lasciateli riposare per una decina di minuti e frullateli leggermente.
  2. Versate il preparato per pane nero nel vaso della planetaria, aggiungete i semi di lino frullati poi mescolate per qualche minuto a bassa velocità.
  3. Sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida e versate il tutto nella planetaria. Mescolate a velocità media per circa 5 minuti, infine aggiungete sale e olio e mescolate ancora per qualche minuto. Quando l’impasto sarà liscio ed omogeneo, fermate la planetaria e adagiate l’impasto su un tagliere leggermente infarinato.
  4. Sempre con l’aiuto di un po’ di farina di riso integrale, appiattite leggermente l’impasto e lasciatelo puntare, ossia pre-lievitare, direttamente sul tagliere per circa 15 minuti.
  5. Con l’aiuto di una raspa, dividete l’impasto in due parti, avvolge leggermente ogni metà su se stessa per arrotondarla un po’ e mettetela a lievitare in un cestino da lievitazione in un luogo tiepido per circa 1,5 ore.
  6. Una volta che il pane sarà lievitato, rovesciate le due pagnotte su una teglia ricoperta da carta forno oppure su un tappetino di silicone traforato. Spennellate la superficie con olio extra vergine di oliva, incidete la superficie con un taglio a croce e mettete il forno statico preriscaldato a 230°C per 10 minuti. Abbassate la temperatura a 200°C, quindi portate a cottura lasciando il pane nel forno per altri 35 minuti tenendo controllata la cottura che varia leggermente in base al forno.
  7. Togliete dal forno e lasciate intiepidire il pane prima di tagliarlo.

La versione con glutine del Pane nero ai semi di lino

Sostituite il Preparato per pane nero Massimo Zero con farina Petra 9 oppure farina Multicereale QB e impastatela con 300 g di acqua anziché 370 g.

Cosa è il Supplì? Uno scrigno di riso che racchiude farcie succulente in grado di soddisfare qualsiasi palato. E come mai un Supplì vegetariano Viva l’Italia?

Supplì vegetariano Viva l’Italia per il contest SuppliTiamo

Chi di voi mi ha seguito in questi anni conosce le mie avventure legate al riso e soprattutto alla kermesse Risate & Risotti da cui è partita la mia prima partecipazione ad una gara di cucina le cui tappe sono diventate il filo conduttore del mio libro “Food blogger in viaggio” (leggi qui alcuni racconti e ricette che sono stati protagonisti del contest “Rice Food Blogger Contest Chef Giuseppina Carboni”).

Poiché quest’anno l’iniziativa non si è potuta organizzare a causa dell’emergenza Covid, è stato lanciato un simpaticissimo contest intitolato SuppliTiamo dedicato, come svela il nome stesso, ai Supplì e a cui partecipa questa ricetta.

Cosa sono i Supplì? I Supplì sono una sorta di polpetta allungata di riso, farcita e fritta proprio come l’arancina siciliana. Il suo nome deriva dal francese surprise, sorpresa, perché tale è il sentimento che si prova mangiandolo: lo stupore del ripieno contenuto all’interno del suo guscio croccante. Il Supplì è una specialità rustica, tipica della cucina romana che si è fatto notare fin dalle sue origini: quale miglior soluzione poteva esserci per il rancio dei soldati se non avere un piatto unico in formato “tascabile”?

Se la ricetta originale prevedeva un ragù preparato con le rigaglie di pollo, i condimenti si sono poi fatti sempre più fantasiosi, anche se un classico della cucina romana rimane il “Supplì al telefono” preparato con mozzarella al suo interno e simpaticamente chiamato in questo modo per descrivere il momento in cui si spezza a metà per essere consumato, formando una lunga colata di mozzarella filante che ricorda gli apparecchi telefonici precedenti all’avvento del wireless.

La mia proposta

Eccomi allora a proporvi il mio Supplì che ho voluto dedicare al nostro paese a cui, mai più di ora, dobbiamo mostrare senso di appartenenza e sostegno. Così il mio Supplì “Viva l’Italia” vuole augurare a tutti noi che l’abitiamo di trovare la carica positiva che ci serve in questo momento di ripartenza. E sapete a chi l’ho voluto regalare? Alla mia amica Lucia, compagna di avventure, braccio destro nei miei corsi di cucina e persona vera che mi ha fatto trovare le borse della spesa proprio davanti a questo cancello nei momenti più difficili della nostra quarantena.

Il supplì regalato alla mia amica Lucia

Il supplì regalato alla mia amica Lucia

Dimenticavo, i miei supplì li ho preparati partendo da uno squisito risotto al pomodoro (traendo ispirazione dal mio Risotto Mediterraneo, con qualche piccola modifica) che ho cucinato raddoppiando la dose affinché me ne restasse la metà per confezionare 8 supplì. L’altra variante è stata la cottura: per evitare il fritto che a casa nostra va assunto con molta moderazione, ho cotto i supplì nel forno sotto il grill e sono risultati buonissimi!!!!

I supplì al pomodoro farciti di pesto di rucola e formaggio filante

I supplì al pomodoro farciti di pesto di rucola e formaggio filante

La ricetta del Supplì vegetariano Viva l’Italia  

carboidrati 24,35 g per 100 g di Supplì

Ingredienti per il risotto per 8 supplì

  • 2 litri circa di brodo vegetale preparato in precedenza
  • 360 g riso Vialone nano
  • 300 g passata di pomodoro
  • 60 g Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 40 g burro
  • 30 g carota
  • 30 g porro
  • 20 g olio extra vergine
  • 15 g sedano
  • 1 uovo
  • sale, pepe, peperoncino

Ingredienti per la farcia

  • 240 g formaggio Bergamino di bufala
  • 160 g pangrattato** (20 g per supplì)
  • 70 g rucola
  • 50 g mandorle sbucciate
  • 2 foglie di basilico
  • olio extra vergine di oliva
  • sale e pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Mettete l’olio extra vergine in un pentolino con il trito di porro, carota e sedano. Lasciate ammorbidire ed imbiondire il trito, poi aggiungete la passata di pomodoro, un pizzico di sale e un mestolo di brodo; lasciate cuocere per circa 15 minuti, poi frullate in modo da ottenere una salsa omogenea e mettetela da parte.
  2. Iniziate a preparare il riso. Mettete un filo d’olio in un tegame e fatevi tostare il riso a fuoco vivace (a me sono serviti 3 minuti per avere i chicchi ben trasparenti con la parte centrale bianca). Iniziate ad aggiungere il brodo bollente. Continuate a mescolare e aggiungete il brodo solo quando il riso è quasi asciutto. Dopo circa 5 minuti, aggiungete la salsa di pomodoro e continuate a tirare il risotto. Quando il riso è ancora bene al dente, spegnete il fuoco e iniziate a mantecare aggiungendo il burro e il Parmigiano grattugiato e continuate a mescolare fino a quando il riso sarà completamente amalgamato e cremoso. Lasciate intiepidire il risotto, quindi aggiungete l’uovo intero e mescolatelo perfettamente; lasciate raffreddare.
  3. Nel frattempo preparate la crema di rucola. Mettete un pentolino di acqua sul fuoco, salate e portate a bollore; scottate la rucola per 30 secondi, scolatela (conservando l’acqua di cottura) e buttatela in acqua gelata.
  4. Mettete le mandorle sbucciate in un frullatore e frullatele in modo da ottenere una farina; aggiungete la rucola scolata dall’acqua, 2 foglie di basilico, qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva, sale e pepe e frullate per ottenere una crema aggiungendo, se necessario, un cucchiaio di acqua di cottura della rucola.
  5. Componete i supplì. Ungetevi leggermente le mani con olio extra vergine di oliva, adagiate sul palmo e sulle dita di una mano uno strato di risotto al pomodoro, mettete un cucchiaino colmo di crema di rucola nel centro del riso stendendola su quasi tutta la lunghezza dello strato e sopra mettete due pezzi di formaggio Bergamino pari a circa 30 g. Sempre con le dita leggermente unte, prendete altro risotto per ricoprire il supplì e formare il cilindro sigillandolo bene. Passatelo nel pangrattato e adagiatelo su una teglia forata ricoperta di carta forno. Quando avrete fatto tutti i supplì (io ne ho preparati 8), mettete un filo d’olio extra vergine sulla superficie panata e fateli cuocere in forno preriscaldato a 230°C sotto il grill per 10-15 minuti fino a quando saranno perfettamente dorati.
  6. Serviteli ben caldi e…non esagerate!

La versione con glutine dei Supplì vegetariano Viva l’Italia

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

 

Durante la Settimana nazionale della celiachia non potevo non condividere una ricetta per preparare una splendida Fantasia di pane bianco senza glutine, l’alimento che rappresenta la principale sfida nel quotidiano di chi non può assumere glutine.

La mia scelta è andata su un preparato ricco di fibre, il Preparato Universale per prodotti da forno Massimo Zero, perché le fibre sono un prezioso alleato nel controllo della glicemia di cui ci aspettiamo risposte “al rialzo” quando consumiamo il pane senza glutine, generalmente ricco di carboidrati e povero di fibre.

Se la presenza di fibre nel preparato è utilissima dal punto di vista nutrizionale, la rende però leggermente più “difficile” da lavorare perciò avere a disposizione un’impastatrice o un robot ci facilita il compito e ci assicura risultati davvero ottimi.

Proprio per questo ho pensato che condividere una video ricetta potesse essere estremamente utile per preparare un pane gustosissimo senza alcuna difficoltà. Allora buona visione e buona cucina!

La ricetta della Fantasia di pane bianco senza glutine  

carboidrati 44,19 g per 100 g

Ingredienti

  • 500 g Preparato Universale per prodotti da forno Massimo Zero**
  • 240 g acqua
  • 240 g latte
  • 50 g semi misti* (da ammollare in 50 g di acqua)
  • 40 g olio extra vergine di oliva
  • 17 g lievito di birra
  • 5 g sale
  • farina di riso integrale* per lo spolvero
  • olio extra vergine di oliva per spennellare
  • acqua per ammollare i semi misti

Preparazione

  1. Mettete i semi misti in una ciotolina e ricopriteli appena di acqua, quindi lasciateli riposare mentre impastate il pane affinché assorbano completamente il liquido.
  2. Agitate bene il sacchetto del preparato prima di versarlo nel vaso della planetaria, poi azionatela per qualche minuto a bassa velocità con il solo preparato Massimo Zero.
  3. Sciogliete il lievito di birra nell’acqua tiepida, versatelo nella planetaria e aggiungete anche l’acqua restante e il latte. Mescolate a velocità media per circa 5 minuti, infine aggiungete sale e olio. Fermate la planetaria per staccare l’impasto dalle pareti del vaso e azionatela ad alta velocità per pochi secondi affinché l’olio venga perfettamente incorporato nell’impasto. Quando l’impasto sarà liscio ed omogeneo, fermate la planetaria e togliete metà dell’impasto adagiandolo su un tagliere leggermente infarinato.
  4. Aggiungete i semi all’impasto rimasto nella planetaria e mescolate a velocità sostenuta affinché vengano completamente incorporati.
  5. Formate delle pagnottelle o treccine delle dimensioni desiderate (io ho formato 4 pagnotte con l’impasto bianco e 5 treccine con l’impasto con i semi) differenziando la forma in base all’impasto. Spennellate la superficie con olio extra vergine di oliva e mettete a lievitare in luogo tiepido per circa 2 ore oppure nel forno con funzione lievitazione per circa 1 ora e un quarto.
La lavorazione dell'impasto

La lavorazione dell’impasto

6. Portate il forno a 200°C, spennellate nuovamente la superficie del pane con olio e infornate. Lasciate cuocere per circa 40 minuti tenendo controllata la cottura che varia leggermente in base al forno e, soprattutto, alla pezzatura del pane.

7. Togliete dal forno e lasciate intiepidire il pane prima di tagliarlo.

L'interno dei panini

L’interno dei panini

Finalmente abbiamo la possibilità di uscire di casa e goderci la natura, le temperature si sono alzate e i colori attorno a noi ci caricano di energia, così anche i piatti si colorano: Hummus di ceci rosa con Sfogliette di ceci.

Questo per lo meno è l’effetto che i colori esercitano su di me. L’hummus di ceci si colora di rosa per accompagnare un regalo ricevuto dalla ditta Sarchio: delle deliziose Sfogliette ai ceci che hanno solo pregi visto che sono biologiche, senza glutine, cotte in forno e con il giusto quantitativo di carboidrati per uno spezza fame o un bell’aperitivo con gli amici.

Ho fatto a malapena finito di scattare le foto dopo avere registrato la video ricetta prima che la famiglia si riunisse attorno alle ciotoline a riempire le piccole sfoglie croccanti di cremoso hummus in impaziente attesa della cena.

Ricordatevi inoltre che potete sbizzarrirvi “colorando” l’hummus con i sapori che preferite usando verdure o spezie che lo renderanno ancora più sfizioso.

 

Hummus di ceci rosa con Sfogliette ai ceci

carboidrati 10,64 g per 100 g di hummus

carboidrati 67 g per 100 g Sfogliette di ceci Sarchio


Ingredienti
 

  • 230 g ceci già cotti o in scatola
  • 60 g acqua
  • 40 g tahina (crema di semi di sesamo)*
  • 30 g olio extra vergine di oliva
  • 20 g bietola rossa
  • 20 g succo di limone
  • erba cipollina, opzionale
  • sale e pepe
  • Sfogliette di ceci Sarchio*

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Prendete la bietola rossa e cuocetela in acqua bollente per circa 40 minuti o comunque fino a quando è morbida se forata con i rebbi di una forchetta. Prendetene un piccolo quantitativo per questa preparazione, mentre conservate l’altra per utilizzarla come contorno da condire con olio, aceto e sale.
  2. Mettete i ceci in un mixer con tutti gli altri ingredienti e frullate fino a quando si sarà ottenuta una crema morbida e uniforme.
  3. Completate questo splendido e colorato hummus con pezzettini di erba cipollina o altre spezie a piacere.
  4. E’ ideale da servire come intingolo o copertura per crostini e bruschette.

 

Il colore brillante dell'hummus di ceci

Il colore brillante dell’hummus di ceci

La versione con glutine dell’hummus di ceci alla bietola con Sfogliette ai ceci

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

Avete presente la consistenza irresistibile del pane cotto nel forno a legna? Quando la crosta, sotto la lama del coltello seghettato, produce quel suono inconfondibile che già ti fa pregustare il piacere del sapore del pane? Il Pane croccante in casseruola è un regalo per i sensi: lo è per la vista, perché il colore del pane è dorato al punto giusto, lo è per l’olfatto, perché il profumo ha l’irresistibile fragranza del pane, lo è per il gusto, perché oltre al sapore la consistenza croccante della crosta e morbida della mollica sono semplicemente perfette. Ed il tutto è senza glutine!

Se vogliamo trovare qualche difetto, beh non possiamo negare che richieda molto tempo di riposo, anche se lo possiamo tranquillamente impastare il giorno prima e “dimenticarcelo” in frigorifero e inoltre la cottura richiede un consumo di energia un po’ superiore ad un pane cotto nella maniera abituale. Eppure, se disponete di una casseruola in ghisa, il mio consiglio è di provarlo subito perché è un pane che non ha nulla a che invidiare ai prodotti dei migliori fornai delle nostre citta.

 

La ricetta del Pane croccante in casseruola

carboidrati 46,55 g per 100 g

Ingredienti

  • 500 g acqua
  • 450 g mix per pane Nutrifree**
  • 50 g farina di grano saraceno*
  • 20 g olio extra vergine di oliva
  • 5 g lievito di birra
  • 5 g sale
  • farina di riso* per spolvero e olio extra vergine di oliva per spennellare

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Fate sciogliere il lievito in acqua tiepida; mettete il mix Nutrifree e la farina di grano saraceno nella planetaria e iniziate a mescolare le farine tra loro, poi aggiungete gradatamente l’acqua con il lievito continuando ad impastare. Dopo avere impastato per almeno 5 minuti, aggiungete anche il sale e l’olio extra vergine di oliva e mescolate per qualche altro minuto. Trasferite l’impasto in una terrina, spennellatelo con un filo d’olio, coprite con pellicola trasparente e mettete in frigorifero per 15 ore.
  2. Togliete l’impasto dal frigorifero e adagiatelo su un tagliere spolverato con farina di riso. Sempre con l’aiuto della farina di riso, ripiegate l’impasto per 5-6 volte almeno, poi conferitegli la forma tondeggiante di una pagnotta e lasciatela lievitare per circa 2 ore ricoperta da un canovaccio.
  3. Portate il forno a 230°C con all’interno una casseruola di ghisa (io utilizzo la mia casseruola Le Creuset) dotata di coperchio. Quando il forno avrà raggiunto la temperatura, estraete la casseruola dal forno appoggiandola su un sottopentola facendo molta attenzione alla temperatura. A piacere, incidete una croce sulla superficie della pagnotta e lasciatela cadere, letteralmente, nella casseruola per evitare di scottarvi.
  4. Mettete la casseruola nel forno chiusa con il suo coperchio e fate cuocere per 45 minuti.
  5. Trascorso questo tempo, togliete la casseruola dal forno, apritela con l’aiuto di un guanto da forno o delle presine e girate la pagnotta sottosopra. Rimettete il tutto nel forno e fate cuocere a 210°C per altri 30 minuti.
  6. Togliete la casseruola dal forno ed estraete il pane; nel caso in cui abbiate l’impressione che il pane sia ancora leggermente pesante, mettetelo in forno senza casseruola per altri 10 minuti. Lasciatelo raffreddare e gustatelo ascoltando il suono nella crosta sotto i denti!

La versione con glutine del Pane croccante in casseruola

Sostituite il mix per pane Nutrifree con farina di frumento, ma impastatela con circa 300 g di acqua.

Se le avventure della Mistery Box ricevuta per il Talent for Food erano state sorprendenti, ancora più sorprendente è stata la notizia di essere una delle tre finaliste, quindi vorrei raccontarvi la mia avventura da una prospettiva un pochino differente rispetto ad un mero resoconto: come cercare di rendere possibile l’impossibile.

La mia avventura al Talent For Food 2019 e i miei Gnocchetti alla farina di lenticchie

Iniziamo dal fatto che nella vita di tutti i giorni sono interprete di conferenza e CEO di un’azienda di servizi linguistici, Interconsul, con sede a Parma, quindi venerdì 11 ottobre il dovere mi chiamava come tutti gli altri giorni e alle 7:45, dopo la consegna frenetica dei ragazzi a scuola, mi attendevano le revisioni delle traduzioni in consegna prima del weekend.

Eh sì, perché convinta che non sarei mai stata tra le finaliste del Talent veneto, la mia programmazione è proseguita, ineluttabile, quindi sarei dovuta passare alla modalità weekend alle 15:30 di quel venerdì andando a prendere in stazione la mia amica e food blogger Cristiana Curri (https://blog.giallozafferano.it/chicchecris/) con la quale avevo organizzato un corso di cucina dedicato ai grandi classici della pasta nella cucina romana sabato 12 ottobre nel pomeriggio. Inoltre, sempre perché mi piacciono le sfide (questa è la conclusione a cui sono giunta), alle 9 del mattino dello stesso giorno mi aspettava un bel corso sul salato alternativo, ossia fatto con farine alternative a quella di frumento.

Un messaggio su WhatsApp: panico!

Cosa succede quindi quando ti arriva un messaggio di congratulazioni su WhatsApp alla domenica pomeriggio mentre stai guidando per andare a tradurre ad un convegno al Palacongressi di Rimini? Ti chiedi per cosa ti stanno facendo le congratulazioni, passi in rassegna nelle testa cosa sia avvenuto negli ultimi giorni, ti arrendi e chiedi alla collega interprete seduta in auto con te di rispondere: “Per che cosa?” Messaggio di ritorno: “Sei in finale al Talent for Food”. Panico. Sì, letteralmente panico, ma non per la gara visto che le gare di cucina mi mettono sempre di buonumore, bensì per l’incastro alla Rubik che sono riuscita a creare.

In testa è tutto un alternarsi di pensieri per mettere a posto le caselline colorate del cubo magico e alla fine ne esce un programma da Risiko: calcolo i tempi di percorrenza Parma-Valdobbiadene su Google Maps (3 ore), supplico Cristiana di cambiare biglietto del treno per arrivare prima di mezzogiorno per accompagnarmi a Valdobbiadene e chiedo ad AIFB se sia possibile rinunciare (parte più dolorosa) al programma conoscitivo del territorio previsto per il sabato. Sapete una cosa? Alla fine mi è sembrato tutto…quasi semplice!

Un venerdì pomeriggio in Valdobbiadene

Così mi ritrovo al venerdì pomeriggio nella sede di DIEFFE Accademia delle professioni a Valdobbiadene (Tv) con 50 minuti a disposizione per preparare, cuocere e impiattare una ricetta utilizzando gli ingredienti messi a disposizione da 29 aziende trevigiane e padovane che hanno fornito le ‘mistery box’ con i prodotti veneti.

Mentre cucino con Daniela Boscariolo (blog.giallozafferano.it/timoelenticchie e che si guadagnerò il primo posto) e Daniela Pennisi (www.laboulangeriepatisserie.it), Angela Frenda, Responsabile editoriale del mensile “Cook” (Corriere della Sera), scrittrice e docente di  cucina, dà la parola a Giovanni Taliana e Armando Serena, Presidenti del Gruppo Alimentare e del Gruppo Vinicolo e Distillati Liquori di Assindustria Venetocentro, ad Anna Maria Pellegrino, Presidente AIFB, ad Innocente Nardi, Presidente del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e ad Alessandro Marzotto, Hospitality Wine Shop Manager di Santa Margherita Gruppo Vinicolo.

Le tre finaliste alle prese con le preparazioni

Le tre finaliste alle prese con le preparazioni

Fedele ad uno dei principi guida del contest, nella mia ricetta unisco la tradizione culinaria emiliana con i prodotti del Veneto ed è per questo che preparo l’immancabile pasta ripiena, ma questa volta con baccalà alla vicentina e carciofi all’interno, zafferano nell’impasto e funghi trifolati per il condimento. Cosa è mancato nel mio piatto? Una parte croccante, ma non amo le fritturine, quindi non mi è venuta in mente nessuna alternativa… Sarò pronta per la prossima volta!

I tre piatti presentati

I tre piatti presentati

Impiattamento dei miei ravioli

Impiattamento dei miei ravioli

Dopo giudizio, foto di rito, abbracci e baci tra amici ritrovati e nuove conoscenze, rientro a bomba in quel di Parma, tappa Autogrill per bevanda calda e super, ma breve dormita prima di una seconda giornata da Oscar con 2 corsi di cucina e… questa ricetta preparata al volo sabato sera per la mia super disponibile ospite e amica Cristiana, naturalmente cucinata con i prodotti del Talent for Food 2019!

Gnocchetti alla farina di lenticchie con crema di carciofi e stracchino

13,32 g CHO per 100 g di gnocchetti conditi

Ingredienti per gli gnocchetti

  • 270 g latte
  • 90 g fecola di patate*
  • 60 g farina di lenticchie*
  • 40 g Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 35 g olio di girasole altoleico biologico
  • 4 uova
  • q.b. noce moscata, olio extra vergine di oliva, sale e pepe

Ingredienti per il condimento per gli gnocchetti

  • 250 g crema di carciofi*
  • 100 g stracchino
  • pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Mettete 270 g di latte in un tegame assieme all’olio, una macinata di noce moscata e un pizzico di sale. Portate ad ebollizione, allontanate dal fuoco e aggiungete fecola e farina di lenticchie in un solo colpo mescolando bene in modo che non si formino grumi. Lasciate intiepidire, poi aggiungete il formaggio grattugiato e un uovo alla volta mescolando bene. Trasferite il composto in una tasca da pasticcere con un foro rotondo di circa 1,5-2 cm di diametro.
  2. Mettete una pentola di acqua sul fuoco, portatela ad ebollizione e salatela. Con la tasca da pasticcere, fate cadere dei cilindretti di 2-3 cm di lunghezza con l’aiuto di un coltello (anche se l’impasto è molto morbido, quindi il coltello serve solo per interrompere il flusso di composto) nell’acqua bollente e quando salgono a galla lasciateli cuocere 1-2 minuti, poi toglieteli con una schiumarola e metteteli in una terrina con lo stracchino e la crema di carciofi.  Mescolate bene in modo da fare sciogliere lo stracchino.
  3. Servite gli gnocchetti ben caldi con una macinata di pepe nero.
I miei gnocchetti alla farina di lenticchie con crema di carciofi e stracchino

I miei gnocchetti alla farina di lenticchie con crema di carciofi e stracchino

L’estate è arrivata all’improvviso e, con il bel tempo, anche le bellissime occasioni di incontro. Come il Gola Gola Festival, a Piacenza dal al 9 giugno. A me è stato dato l’onore di aprire le danze con la mia proposta senza glutine pensata per ingolosire un po’ tutti: il Risotto agli asparagi Gola Gola.

In un festival dedicato al cibo credo sia fondamentale dare spazio ai prodotti locali, quindi ho pensato di scegliere alcuni tra i tanti ingredienti del territorio: gli asparagi di Pontenure (data la stagione), la Malvasia dei colli piacentini e il Grana Padano. Il tutto su una base davvero speciale, ossia il mio riso Carnaroli preferito, quello coltivato dalla Riserva San Massimo all’interno del parco lombardo della Valle del Ticino, un regalo per il palato e per chi è attento alla salvaguardia della biodiversità.

Un’eventuale alternativa al croccantino di grana è un altro prodotto piacentino famosissimo: la sua pancetta, anch’essa resa croccante in una padella antiaderente, oppure nel forno a microonde, seguendo la stessa procedura descritta per il grana.

Quindi correte ad acquistare qualche asparago per non perdere la stagione e godetevi questa delizia!

La ricetta del Risotto agli asparagi Gola Gola Festival

carboidrati 23,55 g per 100 g di risotto

senza la riduzione di Malvasia  

Ingredienti per 4 persone

  • 1,2 lt circa di brodo di carne preparato in precedenza
  • 600 g vino Malvasia dei colli piacentini
  • 400 g asparagi già puliti
  • 320 g riso Carnaroli Riserva San Massimo
  • 100 g Grana Padano
  • 30 g cipollotto
  • 30 g burro
  • 20 g semi di sesamo
  • 20 g zucchero di canna
  • 3 bacche di cardamomo
  • 1 bacca di anice stellato
  • 1 stecca di cannella
  • olio extra vergine di oliva, sale e pepe

Preparazione della riduzione di Malvasia

  1. Come prima cosa preparate la riduzione di Malvasia perché è l’operazione che richiede più tempo. Versate quasi tutto il vino in un tegame dal fondo spesso (conservatene circa 60 g per sfumare), aggiungete le spezie e lo zucchero di canna e lasciate sobbollire senza coperchio per circa 1,5 ore o comunque fino a quando il vino si sarà trasformato in un liquido piuttosto denso e di colore ambrato.

Preparazione del risotto

  1. Lavate gli asparagi e tagliateli in 3 parti: eliminate la parte legnosa, tenete le punte intere e tagliate a pezzetti la parte centrale degli asparagi. Mettete i pezzetti della parte centrale degli asparagi in un tegame con circa 200 g di brodo e portateli a cottura lasciando scoperto il tegame; una volta cotti, mettete gli asparagi in un frullatore per ottenere una crema, aggiustate di sale e mettete da parte.
  2. Preparate i croccantini di grana e sesamo. Mescolate 30 g di grana e il sesamo, poi mettete un cucchiaio di composto su un piatto formando una sorta di disco con il retro del cucchiaio. Mettete il tutto nel forno a microonde per tempi brevi e a potenza media fino a quando il formaggio si sarà leggermente sciolto. Con l’aiuto di una raspa, staccate il disco dal piatto e tenetelo da parte.
  3. A questo punto potete iniziare a preparare il risotto.
  4. Fate appassire il cipollotto tagliato molto fine in una casseruola con un filo d’olio.
  5. Fate tostare il riso nella casseruola con il porro per circa 3 minuti per avere i chicchi ben trasparenti con la parte centrale bianca, quindi bagnate con la Malvasia tenuta da parte e lasciatela evaporare.
  6. Iniziate a tirare il riso aggiungendo un mestolo di brodo bollente. Continuate a mescolare e aggiungete altro brodo solo quando il riso sarà quasi asciutto. Dopo circa 5 minuti, aggiungete le punte di asparagi, poi continuate con il brodo e a mescolare. Qualche minuto prima della fine della cottura, aggiungete la crema di asparagi e mescolate bene. Quando il riso sarà ancora bene al dente, spegnete il fuoco e aggiungete il burro gelato muovendo bene il riso in modo che si liberi l’amido per formare una bella cremina, aggiungete anche il formaggio grattugiato e continuate a mescolare fino a quando sarà completamente amalgamato; aggiustate di sale. Coprite il risotto con un canovaccio e lasciatelo riposare un minuto.
  7. Impiattate il riso e completatelo con qualche pezzo di croccante al sesamo e gocce di riduzione di Malvasia.

Risotto-asparagi-senza-glutine-gola-gola-festival

Il risotto agli asparagi Gola Gola Festival

La versione con glutine del Risotto agli asparagi Gola Gola

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

Se vi piacciono i risotti, provate anche il mio Risotto al sedano rapa con maionese di mele e rose