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Potremmo scrivere pagine e pagine di ricette con i pomodori e allora iniziamo da questa: i miei Pomodori ripieni senza cottura, una preparazione vegetariana, gustosa, ricca di fibre e che non necessita del forno.

L’accortezza principale per preparare ottimi pomodori ripieni è quella di svuotarli e far perdere loro l’acqua spolverandoli con un pizzico di sale e adagiandoli a “testa in giù” su una superficie ricoperta di carta assorbente. Oltre a ciò, è importante che scegliate pomodori perfettamente maturi e sodi per ottenere il meglio da questa preparazione.

E se vi piacciono le farciture fresche per l’estate, provate anche la Caprese da viaggio.

La ricetta dei Pomodori ripieni senza cottura

carboidrati 6,64 g per 100 g

Ingredienti per 4 persone

  • 720 g circa pomodori (4 pomodori insalatari maturi e sodi)
  • 170 g peperone giallo e rosso
  • 50 g piselli
  • 40 g cipolla
  • 30 g Panatura classica Massimo Zero**
  • 30 g olive nere denocciolate*
  • 8 g capperi
  • olio extra vergine di oliva, sale e pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Tagliate la calotta ai pomodori, svuotateli dell’interno, mettete un pizzico di sale, quindi adagiateli su un vassoio ricoperto di carta assorbente in modo da fare scolare l’acqua che produrranno. Utilizzate l’interno dei pomodori da aggiungere ad una minestra o a un sugo.
  2. Nel frattempo preparate la farcia. In una padella, fate soffriggere la cipolla affettata, quindi aggiungete i piselli e il peperone a cubetti portando a cottura. Allontanate dal fuoco e aggiungete la panatura, i capperi, le olive tagliate a pezzetti ed aggiustate di sale e pepe.
  3. Farcite i pomodori con il composto di verdure e serviteli.

Pomodori ripieni senza cottura

La versione con glutine dei Pomodori ripieni senza cottura

Sostituite solamente la panatura senza glutine Massimo Zero con pangrattato convenzionale, mentre tutti gli altri ingredienti rimangono invariati.

 

Il cibo che conta: la qualità e la quantità del cibo che mangiamo

Se tutti sanno che mangiare è fondamentale per vivere, in pochi sanno che per una buona fetta della popolazione mondiale sono fondamentali per vivere anche la qualità e la quantità del cibo che vengono assunti con la dieta. Sono oltre 400 milioni le persone adulte che soffrono di diabete nel mondo, di cui il 90% è affetto da Diabete di tipo 2 e il 10% da Diabete di tipo 1, che ha origine autoimmune, si manifesta in età giovanile e si cura mediante l’iniezione di insulina che permette l’assorbimento dei carboidrati.

I carboidrati sono, come dice il nome, composti di carbonio e acqua, presenti soprattutto negli alimenti di origine vegetale, e rappresentano la principale fonte di energia per l’organismo. In base alla loro struttura, i carboidrati si distinguono in complessi (costituiti da molteplici molecole) e semplici, più noti come zuccheri (costituiti da una o due molecole).

Proprio per la loro struttura molecolare, siccome il nostro corpo li deve scindere per immetterli in circolazione nel sangue, più il carboidrato è complesso più tempo l’organismo impiega per assimilarlo e questo è un bene per la nostra salute, perché il livello di zucchero nel sangue, noto come glicemia, aumenta in modo più graduale.

Per assorbire lo zucchero (che non deriva solamente dall’assunzione dei carboidrati, ma questo è un argomento da trattare separatamente) l’organismo ha bisogno di insulina, che è l’ormone che non viene più prodotto dall’organismo di chi è affetto da Diabete di tipo 1. Il numero di carboidrati contenuti in un alimento diventa quindi fondamentale per stabilire la giusta quantità di insulina da iniettare. Questo è il motivo per cui la conta dei carboidrati è uno dei pilastri portanti dell’attuale approccio alla gestione del diabete, ma non è per niente semplice realizzarla soprattutto nelle ricette.

Inoltre, per poter applicare la conta dei carboidrati, una persona con diabete deve conoscere il proprio rapporto insulina/carboidrati, ovvero deve sapere quanti grammi di carboidrati sono metabolizzati da un’unità di insulina. Questo dato è individuale e deve essere stabilito insieme al proprio diabetologo.

Cosa succede agli alimenti quanto cuciniamo

Per conoscere la composizione degli alimenti è sufficiente consultare, ad esempio, le Tabelle di Composizione degli Alimenti dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ma cosa succede quando uniamo gli alimenti e li cuciniamo per ottenerne uno nuovo creando un piatto? In alcuni alimenti la cottura cambia significativamente il valore di carboidrati, è il caso, ad esempio, delle carote che contengono 7,6 g di carboidrati se consumate crude, mentre il numero carboidrati sale a 18,3 g una volta cotte. Inoltre, in base a come si comporta il peso degli ingredienti durante la cottura, esistono tre possibilità. Foto di una macedonia in cui gli ingredienti mantengono il proprio peso durante la preparazione

Il primo caso

Partiamo dal caso più semplice, ossia quando prepariamo una ricetta i cui ingredienti non subiscono cotture, né variazioni di peso; prendiamo l’esempio di una macedonia di frutta. Supponiamo che sia preparata con questi ingredienti: 150 g pesche, 140 banane, 100 lamponi, oltre a 40 g di succo di limone e 20 g di zucchero semolato. Consultiamo la tabella e ci limitiamo a sommare i valori in quanto il peso degli ingredienti non subisce alcuna variazione, quindi:

Valore di carboidrati per 100 g Valore per il peso dell’ingredienti
Pesche senza buccia 6,1 g 6,1 x 150 g = 9,15 g
Banane 15,4 g 15,4 x 140 = 21,56 g
Lamponi 6,5 g 6,5 x 100 = 6,5 g
Succo di limone 1,4 g 1,4 x 0,4 =0,56 g
Zucchero, saccarosio 104,5 104,5 x 0,2 = 20,9

 

Totale carboidrati della ricetta = 58,67 g di carboidrati

Peso totale della ricetta = 450 g

Quindi dividendo il numero di carboidrati per il peso della ricetta avremo il valore di carboidrati per 1 g di ricetta che moltiplicato per 100 mi darà il valore per 100 g di ricetta:

Valore di carboidrati per 1 g = 58,67 : 450 =0,13

Valore di carboidrati per 100 g = 0,13 x 100 = 13

 

Il secondo caso

Il secondo caso è quello in cui l’alimento aumenta di peso. L’esempio più tipico e l’errore più frequente sono quelli di pasta e riso. Prendiamo la pasta e consideriamo per praticità 80 g di carboidrati ogni 100 g di pasta cruda. In cottura, quei 100 g di pasta diventeranno 200 g di pasta cotta in quanto la pasta assorbe un quantitativo di acqua pari al proprio peso  durante questo processo. Questo significa che 100 g di pasta cotta conterranno 40 g di carboidrati, mentre resteranno sempre 80 i carboidrati della nostra porzione nel piatto se è costituita dai 100 g di pasta iniziale. Lo stesso vale per tutti gli alimenti che aumentano di peso durante la cottura.

Foto di un piatto di pasta: la pasta è un ingrediente che aumenta di peso in cottura

Il terzo caso

Il terzo ed ultimo caso è quello in cui l’alimento perde peso durante la cottura, come è il caso di tutti i prodotti da forno, ma anche del sugo al pomodoro della nostra pasta! Analizziamo insieme la mia ricetta della Ciambella della nonna preparata con i seguenti ingredienti: 140 g zucchero di canna e zucchero di cocco insieme,     125 g crema di riso, 100 g maizena, 100 g fecola di patate, 100 g olio di semi di vinaccioli, 100 g mandorle tritate per ottenere una farina, 3 uova, 1 bustina di lievito per dolci (16 g),  1 pizzico di sale, buccia di limone grattugiata.

Foto di pagnotte di pane, esempio di alimento che diminuisce di peso durante la cottura.

Il peso totale di questi ingredienti a crudo è di 831 g ed il numero totale di carboidrati è di 345,8. Cosa succede dopo che avremo messo in forno la ciambella a 170°C per 35 minuti? Che mettendo la ciambella sulla bilancia, il suo peso totale si è ridotto a 740 g, quindi guardiamo come sono variati i carboidrati durante la cottura.

 

Valore dei carboidrati della ciambella a crudo Valore dei carboidrati della ciambella cotta
Carboidrati totali 345,8 : Peso della ciambella a crudo 831g = 0,416 g x 100 = 41,6 g Carboidrati totali 345,8 : Peso della ciambella cotta 740g = 0,467 x 100 = 46,7 g

 

Un ulteriore elemento di difficoltà è rappresentato dal fatto che nella stessa preparazione potremmo avere tutti i tre comportamenti insieme, ossia alcuni ingredienti che non subiscono variazioni ed altri che aumentano o diminuiscono di peso. Il calcolo scoraggia quindi molte persone che preferiscono optare per l’acquisto di un piatto pronto sulla cui etichetta compare il valore dei carboidrati obbligatorio per legge, ma questa scelta rappresenta una duplice sconfitta: la rinuncia al sapore e alla salubrità del cibo di casa.

Foto del savarin di risoni, ricetta in cui sono presenti tutti i casi applicabili al calcolo dei carboidrati

Allora armatevi di bilancia e calcolatrice e cominciate a far contare i vostri piatti!

Per un appassionato di cucina, cosa c’è di più bello che conoscere i prodotti di un territorio? Questo è lo scopo di Talent for Food, l’evento pensato per mettere in contatto blogger di tutta Italia con le aziende produttrici e trasformatrici di prodotti alimentari, vini, distillati e liquori provenienti dalle province di Padova e Treviso di cui la Valdobbiadene, recentemente riconosciuta come patrimonio immateriale dell’Unesco, è l’espressione più nota.

Talent for Food: alla scoperta dei prodotti di un territorio

Come dire di no ad un’occasione così straordinaria? Così anche io ho inviato la mia candidatura a partecipare all’iniziativa e dopo qualche settimana ho ricevuto la Mistery Box contenente i 18 prodotti tra cui scegliere per realizzare una ricetta…da leccarsi i baffi!

Potete immaginarvi che tutte le volte che mi lancio in queste bellissime avventure in fondo c’è sempre il timore che non venga tenuto conto del fatto che i nostri ingredienti devono essere senza glutine…quindi fiato sospeso fino all’arrivo della scatola misteriosa!

Devo ammettere che il primo impatto è stato… shoccante, sapete perché? Perché la scatola era stata danneggiata durante il trasporto causando la rottura di un sacchetto di farina biologica integrale Agugiaro&Figna Molini (uno dei loro mulini è proprio a pochi passi da casa mia!) che, naturalmente, ha ricoperto tutto come una bella nevicata. Che fare? Panico tra le fila! Alla fine ho deciso di separare i prodotti senza glutine e di sottoporli ad un bel bagno in giardino per cercare di rimuovere tutta la farina sulle confezioni per evitare contaminazioni del loro contenuto al momento dell’apertura.

Superata la paura, sono finalmente riuscita a “vedere” i regali della terra di Padova che potevo utilizzare. Siete curiosi? Rullo di tamburi ed ecco i prodotti tra cui scegliere per la mia proposta gluten-free:

olio di girasole dell’Agricola Grains https://www.agricolagrains.it/

preparato per brodo granulare Bovis https://www.bovis.it/

pasta di riso e quinoa Dialcos https://www.dialcos.it/

farina di lenticchie del Molino Favero http://www.molinofavero.com/

caffè nativo Goppion Caffè http://www.goppioncaffe.it/

zafferano in polvere Italdroghe https://www.italdroghe.it/

mostarda di fragoline Lazzaris https://www.lazzaris.com/

crema di carciofi Serbosco https://www.serbosco.it/

brodo Well biologico https://www.brodowell.it/

La mia prima idea di realizzare un pasticcio con brisé di lenticchie, pasta di riso e quinoa condita con sugo ai carciofi e crema di zafferano si sgretola di fronte alla confezione di pasta Dialsì che trovo danneggiata, quindi contaminata dalla farina di frumento. Devo trovare presto un’alternativa.

Cosa avrester realizzato con questi ingredienti?

Voi cosa avreste preparato con questi ingredienti considerando che il regolamento richiede che vengano utilizzati almeno 5 ingredienti tra quelli inviati? A me viene subito in mente uno dei miei dolci preferiti: la panna cotta allo zafferano! Non mi resta quindi che pensare a come impiegare almeno altri 4 ingredienti nella preparazione e, nonostante le premesse un pochino scoraggianti, è bastato un attimo per ideare il mio dessert!

La panna cotta allo zafferano è un po’ il mio cavallo di battaglia e di solito la servo accompagnandola semplicemente con amaretti sbriciolati (versione super veloce), quindi penso a come sostituire gli amaretti con qualcosa di simile, ma più interessante: un crumble di farina di lenticchie. Per questo crumble, la farina di lenticchie precotta e l’olio di giroasole altoleico sono stati due alleati perfetti. Infatti, la farina precotta permette una migliore lavorabilità e tenuta, oltre ad essere pronta in tempi molto più brevi (quello che mi serviva per il mio crumble), e l’olio alto oleico è un perfetto sostituto del burro, ma permette di utilizzarne la metà.

Altro ingrediente che ho scelto, il caffè. Adoro il caffè e il suo profumo scandisce le mie giornate, generalmente associandolo ad attimi di piacere e tranquillità, quindi abbinarlo al dolce, la portata del piacere per antonomasia è stato quasi un passaggio obbligato. Una bella moka sul fuoco e voilà: sostituendo l’acqua di una glassa a specchio al cioccolato, la salsa al cioccolato all’aroma di caffè che ne è risultata è proprio una coccola indimenticabile.

Il tocco inaspettato al piatto è poi il dolce piccante della mostarda di fragoline: Lazzaris accompagna spesso i miei dessert a base di formaggio (di cui, da buona figlia di produttori di Parmigiano Reggiano, sono ghiottissima), ma prima d’ora non aveva mai accompagnato un dessert classico: direi che ha superato egregiamente la prova!

Prima di svelarvi la ricetta, vi faccio sorridere: ho deciso di preparare la panna cotta in monoporzioni (mentre di solito la preparo in versione grande da tagliare al momento del servizio) perché non ero certa dell’impiattamento…crema di cioccolato al caffè sopra o sotto? crumble sopra o di fianco? e la fragolina? Insomma, con tutti questi dubbi, ho preparato 8 monoporzioni ed ho messo al lavoro tutta la famiglia chiedendo ad ognuno di impiattare la propria versione preferita di questa panna cotta. Ci siamo divertiti un sacco e, soprattutto, ci siamo sbaffati tutte le panne cotte impiattate per prova! Fortunatamente ne ho tenuta qualcuna da parte da fotografare e la nostra preferita è quella che condivido con voi!

Questi gli hashtag ufficiali per Talent For Food: #talentforfood, #t4f, #aifbt4f, #aifb

Panna cotta allo zafferano con crumble di lenticchia e mostarda di fragoline

Panna cotta 20,22 g di CHO per 100 g

Crumble 46,83 g di CHO per 100 g

Salsa di cioccolato al caffè 31 g di CHO per 100 g

Tempo di preparazione: 35 minuti

Tempi di cottura: 30 minuti

Tempo di riposo: 6 ore

Ingredienti per 8 monoporzioni

  • 500 g panna fresca
  • 250 g latte
  • 150 g zucchero
  • 2 bustine di zafferano polvere 1° scelta Italdroghe
  • 15 g gelatina in fogli* (3 fogli)

Ingredienti per il crumble (ve ne avanzerà un po’ da sgranocchiare come müsli a colazione)

  • 55 g farina di lenticchie rosse cotte a vapore Bio Miks*
  • 40 g mandorle
  • 40 g zucchero Demerara dark
  • 30 g farina di riso*
  • 20 g olio di girasole altoleico biologico Agricola Grains
  • 1 uovo
  • 15 g pinoli

Ingredienti per la salsa a specchio di cioccolato al caffè

  • 150 g panna fresca
  • 100 g caffè nativo Goppion Caffè
  • 100 g zucchero
  • 75 g cioccolato fondente*
  • 50 g cacao in polvere*

Ingredienti per completare

  • Mostarda di fragoline Lazzaris*

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Mettete a bagno la gelatina in acqua fredda.
  2. Mescolate panna, latte e zucchero e metteteli sul fuoco in un tegame. Mescolate per fare sciogliere lo zucchero e quando il composto sarà caldo, aggiungete lo zafferano e la gelatina strizzata; mescolate fino a quando la gelatina sarà completamente sciolta.
  3. Lasciate intiepidire e versate il composto in 8 stampi monoporzione della forma desiderata. Mettete la panna cotta in frigorifero a solidificare e raffreddare per almeno 6 ore.
  4. Preparate il crumble. Tritate in modo grossolano le mandorle, lasciandone anche qualcuna intera e mescolatele con la farina di lenticchie, la farina di riso, i pinoli e lo zucchero; a questo punto aggiungete l’olio e l’uovo in modo da rendere ben umido il composto e quando formerà delle grosse briciole, stendetele su un foglio di carta forno e mettete il tutto in forno statico preriscaldato a 180°C per circa 15 minuti o comunque fino a quando le briciole saranno ben dorate. Togliete dal forno e lasciate raffreddare.
  5. Preparate anche la salsa al cioccolato. Preparate una moka di caffè in modo da avere 100 g di caffè pronto; mettete il cacao in polvere in un tegamino, versatevi il caffè e mescolate con una frusta in modo da ottenere una crema senza grumi, poi aggiungete anche la panna e lo zucchero e mettete sul fuoco per 5 minuti girando sempre bene con la frusta (se avete un termometro, la temperatura dovrà essere compresa tra 70 e 80 gradi, in caso non abbiate un termometro, tenete il composto appena sotto il bollore).
  6. Spegnete e unite il cioccolato tritato leggermente girando con la frusta in modo che si sciolga completamente, quindi lasciate raffreddare mescolando di tanto in tanto. Una volta che la salsa si sarà raffreddata, tenetela in frigorifero fino al momento di servire la panna cotta.
  7. Per completare la panna cotta, sformate ogni monoporzione sul piattino da portata, contornate con la salsa di cioccolato al caffè, spolverate di crumble e completate con una fragolina Lazzaris.
Gli ingredienti della mia ricetta per Talent for Food

Gli ingredienti della mia ricetta per Talento for Food

La versione con glutine della Panna cotta allo zafferano con crumble di lenticchia e mostarda di fragoline

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine o a rischio di contameninazione, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

 

Una Pizza di patate alle olive senza glutine come alternativa alla pizza convenzionale.

Sappiamo che la pizza per chi ha diabete e celiachia è uno dei piatti in assoluto più difficili da gestire. Proprio così, perché non solo le pizze senza glutine davvero buone sono difficilissime da reperire, ma una volta trovate, chi ha il diabete deve riuscire a gestire “l’effetto pizza”, cioè aumenti anomali della glicemia dovuti alla combinazione di ingredienti contenuti nella pizza (e ahimè anche alti quantitativi di zucchero nascosti nell’impasto e nella salsa di pomodoro ed altissimi quantitativi di sale), anche a molte ore di distanza dopo averla consumata.

La pizza di patate è una simpatica alternativa, dovremo sì prestare attenzione ai carboidrati contenuti nelle patate, ma la loro gestione risulterà decisamente più semplice. Inoltre, può essere una bella idea per una cena o una merenda in giardino naturalmente prive di glutine! Potrete anche servirla assieme ad un’Insalata di pesce spada.

La ricetta della Pizza di patate alle olive senza glutine

carboidrati 14,27 g per 100 g

Ingredienti

  • 700 g patate
  • 400 g passata di pomodoro
  • 250 g mozzarella
  • 80 g olive verdi o nere denocciolate*
  • 20 g cipollotto
  • olio extra vergine di oliva, sale, pepe

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Sbucciate le patate, affettatele sottili e cuocetele al vapore per 20 minuti. Mettete un filo d’olio in una padella antiaderente, versatevi dentro le patate, aggiustatele di sale e pepe e fatele rosolare leggermente premendole con una forchetta o un cucchiaio di legno in modo che si sfaldino.
  2. Nel frattempo, preparate la salsa di pomodoro. Mettete qualche cucchiaio di olio in una padella antiaderente, fatevi rosolare il cipollotto tagliato finemente, quindi aggiungete la passata di pomodoro, aggiustate di sale e pepe, quindi coprite e lasciate cuocere per 15-20 minuti.
  3. Foderate una teglia con carta forno, ricoprite il fondo con le patate, quindi versatevi sopra la salsa di pomodoro e le olive denocciolate a pezzi.
  4. Mettete in forno statico preriscaldato a 200°C per circa 10 minuti, poi aggiungete la mozzarella e rimettete il tutto in forno fino a quando la mozzarella si sarà sciolta.
  5. Servite la pizza di patate calda.

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La versione con glutine della Pizza di patate alle olive

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

 

Una ricetta gustosa, preparata con pochi, semplici ingredienti dove il sapore delle cose buone diventa un vero piacere da condividere con la famiglia o con gli amici: gli Gnocchi di patate al pomodoro e ‘nduja.

Abbiamo pensato di partire dal classico e intramontabile piatto di gnocchi al pomodoro per dargli un tocco di gusto ancora più marcato e caratterizzante. Ecco quindi che l’nduja ci è sembrata la soluzione perfetta!

Provare  per credere!

La ricetta degli Gnocchi di patate al pomodoro e ‘nduja

carboidrati 28,03 g per 100 g di gnocchi crudi non conditi

Ingredienti per gli gnocchi per 6 persone 

  • 1 kg patate
  • 200 g fecola di patate*
  • 1 uovo
  • sale, farina di riso* per lo spolvero

Ingredienti per il condimento

  • 600 g passata di pomodoro
  • 40 g Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 30 g scalogno
  • 30 g ‘nduja*
  • 1 spicchio d’aglio
  • q.b. sale, olio extra vergine di oliva

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Lessate le patate in acqua fino a quando, forandole con una forchetta, risultano morbide. Sbucciatele e passatele allo schiacciapatate. Allargatele sul tagliere in modo che si raffreddino più velocemente.
  2. Quando le patate schiacciate saranno fredde, aggiungete gli altri ingredienti e impastate.
  3. Formate delle striscioline cilindriche spolverando con un pizzico di farina di riso e tagliate dei tocchetti di circa 3 cm. Fate passare ogni tocchetto sui rebbi di una forchetta applicando un po’ di pressione in modo che il tocchetto risulti incavato sul lato interno e con leggere scanalature sul lato esterno a contatto con la forchetta.
  4. Preparate il sugo di pomodoro. Affettate lo scalogno e fatelo appassire con lo spicchio d’aglio in un tegame con un filo di olio extra vergine di oliva; quando lo scalogno sarà appassito, aggiungete la passata di pomodoro e lasciate cuocere per circa 15 minuti; aggiungete la ‘nduja mescolando in modo che si incorpori bene nel sugo di pomodoro e aggiustate di sale.
  5. Bollite gli gnocchi in acqua salata per qualche minuto fino a quando non salgono in superficie. Conditeli con il sugo di pomodoro e serviteli con il parmigiano grattugiato.

Gnocchi di patate pomodoro e 'nduja

Gnocchi di patate pomodoro e ‘nduja

La versione con glutine degli Gnocchi di patate al pomodoro e ‘nduja

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, ma è possibile sostituire la fecola di patate con farina di frumento.

Queste Polpette di baccalà sono perfette per un pasto in famiglia o con gli amici, ma sono ideali anche come finger food da gustarsi in piedi in giardino. Hanno un contenuto limitato di carboidrati, quindi una soluzione gustosa e semplice per mettere a tavola diabete e celiachia.

La ricetta trae ispirazione dalle polpette mangiate all’Osteria del baccalà a Vairano Scalo, in provincia di Caserta, gestita da Antonio Ruggiero, docente presso l’Istituto alberghiero ISISS Marconi della stessa località dove ho avuto il piacere di gustare un intero menù a base di baccalà, esperienza che Antonio definisce “Baccaliata terapeutica“.

Partendo dal racconto della preparazione di Antonio, ho provato a rifarle e devo ammettere che il risultato ottenuto non è molto lontano dall’originale. La differenza certa è che in questa ricetta vengono impanate nella farina di mais, mentre in quella originale dell’Osteria si utilizza la farina bianca.

 

La ricetta delle Polpette di baccalà

13,18 g di CHO per 100 g di polpette senza sugo di accompagnamento

Ingredienti per le polpette

  • 440 g merluzzo dissalato
  • 150 g patate bollite
  • 100 g ricotta di pecora o bufala
  • 65 g farina di mais per polenta*
  • 50 g latte
  • 35 g pane bianco senza glutine**
  • 5 g capperi sotto sale
  • prezzemolo
  • olio per friggere
  • sale e pepe
  • olio extra vergine di oliva

Ingredienti per il sugo di accompagnamento

  • 300 g passata di pomodoro Ciro Flagella
  • 25 g triplo concentrato o estratto di pomodoro
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio extra vergine di oliva
  • peperone Crusco secco tritato oppure paprika dolce
  • peperoncino
  • sale

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Fate cuocere il baccalà dissalato per 20 minuti in un tegame ricoprendolo con acqua e latte in pari quantità. Rimuovete la pelle, le eventuali lische e lasciatelo intiepidire.
  2. Fate bollire le patate, poi sbucciatele e tagliatele a dadini. Mettete il pane in ammollo nel latte.
  3. Preparate il sugo di accompagnamento. Mettete un filo abbondante di olio extra vergine di oliva in un tegame e fatevi rosolare 1 spicchio d’aglio; aggiungetevi il concentrato di pomodoro e stemperatelo con un goccio d’acqua, poi versate anche la passata; aggiustate di sale e cuocete per 15 minuti. Insaporite con il peperone Crusco tritato, oppure la paprika, e il peperoncino.
  4. Mettete il baccalà cotto in una terrina, sbriciolatelo con una forchetta, quindi aggiungete le patate a dadini, il pane ammollato, la ricotta, i capperi e il prezzemolo tritati e un pizzico di pepe. Formate delle palline di 30 g ciascuna, passatele in un piatto contenente un filo d’olio extra vergine d’oliva in modo che vi si attacchi la farina di mais per polenta sulla superficie quando vengono fatte rotolare sulla stessa.
  5. Friggete le polpette in abbondante olio di semi di arachidi fino a quando non saranno ben dorate e servitele accompagnate con il sugo di pomodoro piccante.
Polpette di baccalà

Polpette di baccalà

La versione con glutine delle Polpette di baccalà

Sostituite il pane senza glutine con pane convenzionale in uguale quantità.

Nella tradizione emiliana e mantovana è uno dei dolci più apprezzati di sempre, il perfetto fine pasto da assaporare pezzo dopo pezzo, magari accompagnato con una delicata crema o, per i più golosi e tradizionalisti, con uno zabaione. Profumata, croccante e friabile: è la Sbrisolona, nel mio caso senza glutine, ovvero la torta che più di ogni altra si gusta fino all’ultima briciola.

Rispetto alla maggior parte delle ricette tradizionali della Sbrisolona, questa versione senza glutine contiene meno burro e meno uova per renderla anche più amica del diabete senza però togliere la ricchezza del suo sapore e della sua inimitabile consistenza: ricordatevi di spezzarla con le mani così che i pezzi siano irregolari e lascino cadere le briciole… che tutti cercheranno di accaparrarsi!

Prepararla è talmente semplice che vi troverete a farla tutte le volte che avrete ospiti e poco tempo a disposizione. E se vi piacciolo le briciole, non fatevi scappare il Crumble di avena e ricotta.

La ricetta della Sbrisolona senza glutine

carboidrati  55,2 g per 100 g

Ingredienti

  • 250 g mandorle (di cui 150 g con la buccia e 100 g sbucciate)
  • 250 g farina per Pane e Paste Lievitate BiAglut**
  • 170 g burro
  • 150 g farina di mais per polenta*
  • 150 g zucchero
  • 50 g farina di riso*
  • 2 uova
  • 1 buccia di limone grattugiata

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Tritate le mandorle molto grossolanamente, lasciandone qualcuna intera.
  2. Mescolate tutti gli ingredienti in una terrina.
  3. Ricoprite una teglia circolare del diametro di 30-32 cm con carta forno, rovesciatevi sopra il composto e stendetelo con le mani in uno strato uniforme. Infine, cuocete in forno ventilato preriscaldato a 160°C per 35 minuti circa.
  4. Una volta raffreddata, rompetela con le mani in modo da ottenere dei bei pezzi irregolari.
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Sbrisolona senza glutine

Per la versione con glutine della sbrisolona

Sostituite la farina per Pane e Paste lievitate Biaglut con pari quantità di farina di frumento.

Siamo nel pieno della stagione dei funghi, alimento dai profumi intensi che riesce a dare quel tocco in più anche ai piatti semplici.
Oggi li abbiniamo alla carne e, precisamente, all’alimento che consideriamo “il preferito di grandi e piccini”: ecco come preparare delle squisite Polpette di tacchino ai porcini.

E se amate le polpette, divertitevi con la sezione “Polpettando“.

La ricetta delle Polpette di tacchino ai porcini

carboidrati g 1,8 per 100 g

Ingredienti

  • 550 g tacchino macinato
  • 40 g Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 20 g pangrattato**
  • 1 uovo
  • 5 g funghi Porcini secchi
  • 5 g sale
  • olio extra vergine di oliva, acqua

**Prodotti specifici per celiaci

Preparazione

  1. Lasciate a bagno i funghi secchi in acqua tiepida.
    Nel frattempo, mettete la carne macinata di tacchino in una terrina, aggiungetevi l’uovo, il parmigiano il pangrattato e mescolate bene. Togliete i funghi ammollati dall’acqua e conservate quest’ultima per la cottura delle polpette.
  2. Tagliate a pezzettini i funghi, aggiungetelii alla carne, aggiustate il sapore con il sale e mescolate nuovamente. Formate delle polpettine e mettetele in una padella antiaderente con un filo di olio extravergine di oliva; fatele dorare su entrambi i lati, quindi aggiungete l’acqua di ammollo dei funghi, mettete il coperchio e portate le polpette a cottura. Dopo circa 20 minuti, se è presente molto liquido, togliete il coperchio e fate rosolare le polpette prima di servirle.

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La versione con glutine delle Polpette di tacchino ai porcini

Sostituite il pangrattato senza glutine con pangrattato convenzionale.

Le temperature miti e le giornate soleggiate sembrano non volerci ancora lasciare – meno male aggiungiamo noi – ed anche a tavola desideriamo continuare a gustare cibi saporiti ma freschi, che siano in grado di ricordarci la leggerezza delle vacanze.

Ecco perché la ricetta che prepareremo oggi è esattamente quello che fa per voi: sfiziosa, facile e perfetta come piatto unico accompagnato da un po’ di verdura fresca. Se amate l’abbinamento tonno e verdure, guardate anche il Riso basmati al curry con tonno e verdure.

Rimboccatevi le maniche e prepariamo insieme il Polpettone di tonno seguendo il video passo a passo!

La ricetta del Polpettone di tonno

carboidrati per 100 g trascurabili

Ingredienti

  • 400 g tonno all’olio in scatola
  • 50 g olive verdi denocciolate
  • 2 albumi
  • 20 g Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 20 g capperi sotto sale
  • 20 g filetti di acciuga
  • 1/2 buccia grattugiata di limone
  • olio extra vergine di oliva, olive, prezzemolo

Preparazione

  1. Sgocciolate il tonno e mettetelo in un frullatore o robot con capperi, filetti di acciuga, olive, parmigiano, albumi e buccia di limone. Frullate il tutto in modo da ottenere un composto omogeneo.
    Prendete un foglio di carta forno, bagnatelo e strizzatelo, quindi stendetelo e versatevi sopra il composto di tonno formando un cilindro. Avvolgetelo con la carta e chiudete le estremità con spago o gancetti di metallo.
  2. Fate cuocere il polpettone in una pentola di acqua bollente a fuoco basso per circa 45 minuti.
    Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
  3. Nel frattempo mettete alcune olive ed il prezzemolo in un frullatore insieme a qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva, quindi frullate in modo da ottenere una salsa grossolana.

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4. Affettate il polpettone e servitelo con la salsa di olive e prezzemolo.

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La versione con glutine del Polpettone di tonno

La ricetta è naturalmente senza glutine, quindi non richiede alcun adattamento per la versione con glutine.