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Quando si parla di vino bianco nella fascia di terra che va da Parma a Piacenza, il primo pensiero è la Malvasia perché questa uva, sia essa vinificata per ottenere un vino frizzante, fermo o passito, è semplicemente perfetta per i piatti preparati con gli ingredienti locali e per questo Cous cous con ragù di lenticchie che ho abbinato alla Malvasia Aromatica Baciamano.

Malvasia aromatica: stile di vita emiliano

La Malvasia fa parte del quotidiano del vivere emiliano e in provincia di Piacenza, a settembre, questo vino viene celebrato al Valtidone Wine Fest, quattro fine settimana all’insegna del wine & food living, ossia dedicati non solo alla scoperta dei vini locali, ma anche delle specialità gastronomiche tipiche e del patrimonio storico-culturale.

Per arricchire il festival di nuove idee per piatti da abbinare alla Malvasia Aromatica di Candia dei Colli Piacentini, gli organizzatori hanno chiesto all’Associazione Italiana Food Blogger di selezionare 30 Food&Wine Blogger italiani per realizzare una ricetta con gli ingredienti di una Mystery Box contenente prodotti agroalimentari piacentini e una bottiglia di vino selezionata dalla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini coinvolgendo le aziende vitivinicole locali sue socie.

Avete visto cosa conteneva la mia Mistery Box? Una bottiglia di Malvasia di Candia Aromatica da abbinare alla ricetta preparata utilizzando almeno 2 dei seguenti ingredienti: Pancetta piacentina, Funghi porcini di Borgotaro, Zafferano della Valtidone, Miele e Scalogni.

La mia Malvasia di Candia è prodotta dalla Cantina Mossi 1558 e porta un nome decisamente romantico: Baciamano perché è galante e sensuale, proprio come questo antico gesto, caratteristiche che le hanno fatto conquistare il titolo “Gold” sia da parte di The Wine Hunter che da parte delle bevitrici del Sol Levante (Japan Women’s Wine Awards, Gold 2023).

La mia ricetta da abbinare alla Malvasia aromatica

La mia ricetta è il risultato della combinazione di ingredienti che generalmente utilizzo nei mesi più freschi dell’anno con il cous cous, un piatto che amo gustarmi d’estate perché mi permette di  non accendere il forno e di preparare piatti unici veloci e gustosi. Siccome i piatti unici perfetti per i miei ragazzi sono a base di legumi e verdure, eccovi allora la mia proposta culinaria da abbinare alla Malvasia Baciamano.

Il suo profumo speziato si sposa con le note dello scalogno e dei porcini secchi; il suo gusto intenso con la spiccata acidità accompagnano un piatto la cui personalità viene esaltata dalla inconfondibile sapidità della pancetta piacentina super croccante che completa l’esperienza sensoriale di un cous cous che potremo servire in qualsiasi stagione dell’anno senza mai sentirci fuori luogo.

Ragù di lenticchie con pancetta croccante e Malvasia aromatica di Candia Baciamano

Ragù di lenticchie con pancetta croccante e Malvasia aromatica di Candia Baciamano

La ricetta del Cous cous con ragù di lenticchie

19,44 g di carboidrati per 100 g

Ingredienti per 4-6 persone

  • 400 g passata di pomodoro
  • 200 g cous cous di Ceci e lenticchie rosse Bia*
  • 200 g carote
  • 150 g lenticchie
  • 60 g pancetta piacentina*
  • 15 g funghi porcini secchi
  • brodo vegetale o di carne*
  • 1 scalogno
  • 2 spicchi d’aglio
  • origano secco
  • olio extra vergine di oliva
  • sale e pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Preparate il cous cous aggiungendo 200 g di acqua calda non bollente leggermente salata al cous cous; lasciatelo riposare per circa 15 minuti, poi sgranatelo bene con una forchetta.
  2. Mettete in ammollo i funghi porcini in acqua tiepida.
  3. Fate lessare in abbondante acqua salata le lenticchie per circa 25 minuti e scolatele.
  4. In un tegame capiente, scaldate 20 g di olio e fatevi rosolare lo scalogno tritato finemente e gli spicchi d’aglio. Aggiungete le carote tagliate a rondelle e i funghi ammollati e spezzettati, lasciate rosolare per qualche minuto, quindi unite la passata di pomodoro e l’origano e fate cuocere per 15 minuti. Aggiungete le lenticchie lessate, qualche mestolo di brodo affinché le lenticchie siano coperte di liquido e lasciate insaporire il tutto per altri 15 minuti o comunque fino a quando le lenticchie saranno cotte al punto giusto. Rimuovete gli spicchi d’aglio.
  5. Tagliate la pancetta a bastoncini delle dimensioni desiderate; metteteli in una padella (meglio se di ferro come quella che si utilizza per preparare il sugo all’amatriciana) con un filo d’olio fino a quando saranno perfettamente croccanti. Togliete i bastoncini di pancetta in modo da eliminate il grasso che si è sciolto.
  6. Servite il cous cous ricoprendolo di ragù di lenticchie e completando con la pancetta croccante. Gustatevi il tutto con un bicchiere di Malvasia Baciamano.

La versione con glutine del Cous cous con ragù di lenticchie

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, ma potrete sostituire il tipo di cous cous nel caso in cui lo desideriate a base di altri ingredienti.

Avete già deciso cosa preparare per il pranzo di Pasquetta? Viste le temperature degli ultimi giorni, che ne dite di qualche ricetta per organizzare un picnic, magari in riva al mare? Allora questa Quiche di tonno e peperoni potrebbe essere una ricetta perfetta da gustarsi seduti in terra.

E visto che è un giorno di festa, ho pensato di proporvi un menù completo che potete realizzare facilmente seguendo le ricette. Cosa porterò nel mio cestino da picnic? Sicuramente questa Quiche di tonno e peperoni, una golosa e comoda Insalata di pollo marinata alle erbe (da preparare con comodo qualche giorno prima) e i miei Tartufini con sopresa.

Tutto rigorosamente facile da gustarsi anche senza la tavola apparecchiata. Siete pronti per preparare il cestino del picnic?

La ricetta della Quiche di tonno e peperoni

carboidrati 28,10 g per 100 g

Ingredienti per 6-8 persone

Ingredienti per la brisé

  • 250 g farina per Pane e paste lievitate BiAglut (per versione con glutine, vd. sotto)**
  • 80 g burro
  • 50 g acqua
  • 1 uovo
  • 1/2 cucchiaino di paprika affumicata
  • 1 pizzico di sale

Ingredienti per la farcia

  • 400 g peperone rosso
  • 350 g peperone giallo
  • 200 g tonno in olio di oliva, sgocciolato
  • 130 g formaggio spalmabile
  • 100 g olive denocciolate verdi e nere*
  • 80 g cipollotti
  • 70 g yogurt greco zero grassi
  • olio extra vergine di oliva
  • origano
  • sale e pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Preparate la pasta brisé mescolando tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e sodo. Mettetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per il tempo necessario a preparare la farcia.
  2. Tritate il cipollotto e fatelo appassire in una padella antiaderente con un filo d’olio extra vergine di oliva. Aggiungetevi i peperoni tagliati a pezzetti, insaporite di sale e pepe e fate cuocere a fuoco vivace per circa 5 minuti. Mettete da parte.
  3. Mettete il formaggio spalmabile e lo yogurt in una terrina, aggiungete le olive leggermente tritate, il tonno sgocciolato e sbriciolato, quindi aggiungete anche peperoni e cipollotti: mescolate bene, aggiustate di sale e pepe.
  4. Stendete la brisé su un foglio di carta forno e ricoprite una teglia da 24 cm di diametro lasciando i bordi alti. Versate il ripieno di verdure e tonno, quindi abbassate i bordi con i rebbi di una forchetta in modo da sigillare la quiche. Spolverate con un pizzico di origano e cuocete in forno statico preriscaldato a 180°C per circa 45 minuti.
  5. Servite la quiche tiepida accompagnandola, a piacere, con salsa guacamole.

quiche-di-peperoni-e-tonno

La versione con glutine della Quiche di tonno e peperoni

La farcia della ricetta è naturalmente senza glutine, mentre per preparare la pasta brisé sostituite la farina BiAglut con pari quantità di farina di frumento, ma riducete il quantitativo di acqua a soli 20 g.

Avete mai pensato di fare i turisti nella vostra città? Io ho avuto il piacere di sentirmi una turista nella mia città accompagnando la coppia di amici Ellen del blog Patotra e suo marito Fred che ci aveva accolto sul Lago di Costanza una settimana prima e voglio quindi condividere con voi un po’ di idee su cosa fare a Parma, magari per un weekend lungo o approfittando di qualche ponte.

Il Duomo e il Battistero di Parma al tramonto (Foto: Francesca Bocchia)

Il Duomo e il Battistero di Parma al tramonto (Foto: Francesca Bocchia)

Cosa fare a Parma: la nascita del Parmigiano Reggiano

Vale la pena svegliarsi presto al mattino per arrivare in uno dei caseifici dove, ogni singolo giorno, il latte della zona di produzione viene trasformato in Parmigiano Reggiano. Io, lungi dall’essere oggettiva, ho portato gli amici a vivere questa magia nel caseificio della mia famiglia, il Caseificio Bertinelli, che lavora solamente il latte proveniente dalla nostra azienda agricola ubicata sulle colline di Medesano (a circa 23 km a sud di Parma) creando ogni giorno 20 forme del nostro prezioso formaggio.

L’alzataccia mattutina è indispensabile se si vuole assistere alla nascita del parmigiano perché questo viene prodotto una sola volta al giorno, mescolando il latte della mungitura della sera precedente, che viene scremato prima della lavorazione, con il latte della mungitura del mattino, in arrivo direttamente dall’azienda agricola subito dopo la mungitura.

caldaia per produrre parmigiano reggiano

Interno di una caldaia per produrre Parmigiano Reggiano

Una volta aggiunto il siero innesto (che potremmo definire il lievito madre del casaro) e il caglio, l’enzima ottenuto dallo stomaco dei vitelli che provoca la coagulazione del latte, il liquido bianco e profumato si trasforma in cagliata, una morbida massa semi-solida simile ad un enorme yogurt greco che riempie le dorate caldaie di rame che ne accolgono 1200 litri.

L'aggiunta del siero innesto

L’aggiunta del siero innesto

Veloce rottura della cagliata con un insolito coltello sferico chiamato “Spino” e cottura di pochi minuti sotto l’attenta supervisione del casaro che, come uno chef, tocca, osserva e annusa la sua preparazione che dopo un riposo di circa 1 ora avrà finalmente assunto l’aspetto di una massa soda e compatta di 90 kg che verrà tagliata in due per dare vita a due forme del rinomato formaggio.

rottura della cagliata

Rottura della cagliata

Formatura, salatura ed infine lunga e paziente stagionatura negli spettacolari locali di maturazione che resteranno impressi nella vostra memoria per sempre con la loro silenziosa e potente bellezza: una volta vissuta l’esperienza della produzione del Parmigiano Reggiano, mangiarlo non avrà mai più lo stesso sapore!

Formatura

salatura

Salatura

Ellen ed io nel magazzino di stagionatura

E l’esperienza in caseificio si conclude con la degustazione verticale di tre stagionature, 15, 24 e 36 mesi, oltre che di un’irresistibile crema di parmigiano preparata secondo la ricetta di famiglia: se è vero che “la bocca non è stracca se non sa di vacca”, vi confesso che non riesco mai a stancarmi abbastanza e devo ricorrere a tutta la mia forza di volontà per impormi un assaggio e non un pasto completo a metà mattina!

Verticale di parmigiano reggiano

Verticale di Parmigiano Reggiano

Vale la pena ricordare che la nostra degustazione è rigorosamente gluten e lactose free!

Fratelli di…siero: il Prosciutto di Parma

Vi siete mai chiesti dove va a finire il siero, ossia la parte liquida, che rimane dopo avere prodotto il Parmigiano Reggiano? Ebbene, questo è uno dei miei aspetti preferiti del processo perché è di grande modernità: diventa alimento per i maiali destinati alla produzione di Prosciutto di Parma! Non è quindi un caso che questi due prodotti nascano nello stesso territorio.

Ci spostiamo quindi in auto verso la cittadina di Langhirano, il luogo in cui hanno sede i 200 prosciuttifici che esportano Prosciutto di Parma in tutto il mondo. E i prosciuttifici potrebbero sembrarvi grosse abitazioni squadrate con finestre strette e lunghe, ma sono tutte orientate nello stesso modo, ossia sono perpendicolari al letto del fiume Parma che scava la vallata facendo incanalare il vento marino proveniente dalla costa che, aprendo le finestre degli edifici, accarezza i prosciutti negli stabilimenti favorendone l’asciugatura.

Il processo produttivo del Prosciutto di Parma è sorprendente nella sua sfidante semplicità: dopo avere salato le grosse cosce di maiale con sale marino per due volte ed avere rimosso il sale non assorbito, i prosciutti vengono appesi e dovranno seguire un lento processo di asciugatura (e pure una bella doccia calda!) in locali con temperature ed umidità differenti fino ad arrivare nelle cantine di stagionatura dove sarà il tempo a compiere la magia.

piatto di prosciutto di parma

Piatto di Prosciutto di Parma

Salame di Felino

Salame di Felino

Spalla cotta

Spalla cotta

Anche qui la degustazione delle sottili fette rosa e bianche è degna delle tavole più blasonate: una poesia di profumi, dolcezza e consistenze da accompagnare con un calice di bollicine, la Malvasia, prodotta proprio alle nostre spalle, sulle colline che abbracciano il Castello di Torrechiara, il nido d’amore costruito da Pier Maria Rossi per la sua amata Bianca Pellegrini nel 1448.

Castello di Torrechiara circondato dai vigneti di Malvasia

Castello di Torrechiara circondato dai vigneti di Malvasia

Vigneti di Malvasia a Torrechiara

Vigneti di Malvasia a Torrechiara

Dalla cultura gastronomica a quella monumentale

Percorrendo la strada che si snoda tra i vigneti di Malvasia, torniamo verso la città per una visita guidata alla scoperta del sacro e del profano.

Partiamo dalla piazza simbolo della Chiesa con il Duomo, il Battistero nella loro perfetta armonia romanica, e il Palazzo del Vescovado, silenzioso spettatore di imponenti altezze.

Interno del Duomo di Parma

Interno del Duomo di Parma

Deposizione di Benedetto Antalami

Deposizione di Benedetto Antalami

Il rosa del marmo del Battistero è un preludio all’armonia dei colori che troveremo sia nei suoi affreschi medievali, che nell’esplosione di potenza dei corpi della cupola del Duomo realizzata dal Correggio che avevano scatenato la critica dei suoi contemporanei che la definirono “scandalosa” per aver attribuito al divino un’impressionate e realistica umanità.

cupola del duomo di parma realizzata dal Correggio

Cupola del Duomo di Parma realizzata dal Correggio

A pochi passi da Piazza Duomo, la tappa obbligata è il Teatro Regio le cui pareti risuonano di note musicali, di aneddoti, di grandi successi e devastanti fischi e soprattutto di opere verdiane che popolano l’intero tessuto cittadino nelle settimane del Festival Verdi che aprono il mese di ottobre, ma che inaugurano anche la stagione concertistica di cui ci regaliamo un assaggio meraviglioso!

Teatro Regio di Parma

Teatro Regio di Parma (Foto: Lorenzo Moreni)

Auditorium Paganini

Auditorium Paganini

Consultate anche voi il programma dei concerti che si tengono presso lo spettacolare Auditorium Paganini, l’ex fabbrica dello zucchero, magistralmente portata a nuova vita dall’Architetto Renzo Piano.

Concerto di inaugurazione della Stagione concertistica con l'Orchestra Arturo Toscanini

Concerto di inaugurazione della Stagione concertistica con l’Orchestra Arturo Toscanini

Il secondo teatro cittadino, sicuramente non in ordine di importanza, è il Teatro Farnese, opera lignea costruita in tempi brevissimi per volontà di Ranuccio I Farnese ed inaugurata nel 1628 con una spettacolare battaglia navale per la quale fu necessario inondare il teatro d’acqua per impressionare i membri della famiglia Medici di Firenze con in quali si stavano rinsaldando i rapporti grazie ad uno strategico matrimonio.

teatro farnese di parma

Teatro Farnese di Parma (Foto: Simone Buratti)

Una volta entrati nella magia del Teatro Farnese, non ci si può sottrarre alle numerose sorprese dell’edificio che lo contiene, il Palazzo della Pilotta. Infatti, proseguendo dietro il grandioso palco si arriva all’interno della Galleria Nazionale con capolavori pittorici straordinari di Leonardo da Vinci, Parmigianino e Correggio, per citare alcuni autori, custoditi all’interno dei suoi splendidi saloni completamente rinnovati per un’esperienza davvero emozionante.

Palazzo della Pilotta

Il Palazzo della Pilotta illuminato (Foto: Francesca Bocchia)

Ma il grande capolavoro del Correggio è a pochi passi di distanza all’interno dell’antico monastero delle suore benedettine, la Camera di San Paolo: una delle stanze dell’appartamento della badessa Giovanna da Piacenza che rappresenta uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano.

Parma, città del profumo

Il sabato mattina è giorno di acquisti! Sì, perché oltre che lasciarsi tentare dagli eleganti negozi del cuore della città, il sabato è anche il giorno dei mercati contadini in vari punti del centro, come quello dell’Oltretorrente, dove andiamo ad acquistare gli ingredienti per il corso di cucina che ho organizzato per il pomeriggio a casa nostra.

Negozio Giallo Parma

Il negozio Giallo Parma in Via Farini, tappa obbligata per gli amanti di frutta e verdura

Oltre a lasciarsi trasportare dalla casualità, due tappe sono d’obbligo e di facile inserimento in qualsiasi parte del vostro itinerario: una storico-ludica ed una gastronomico-epicurea.

La storia di Parma infatti non può prescindere da Maria Luigia d’Austria, Duchessa di Parma e seconda moglie di Napoleone, che ha lasciato tantissime opere, ma ha soprattutto portato tradizioni ed innovazioni che qui hanno messo dimora in modo permanente. Una di queste tradizioni è quella dei profumi, grande passione della Duchessa che fece importare le violette da Grasse per creare un profumo a lei dedicato: la violetta di Parma.

Alcuni prodotti della ditta Borsari

Alcuni prodotti della ditta Borsari

Interno del negozio Borsari nel centro di Parma

Interno del negozio Borsari nel centro di Parma

Nel 1870, fu Ludovico Borsari che ne ottenne la ricetta e iniziò a produrre il profumo per il grande pubblico e oggi tanti pezzetti di questa storia di profumi, nonché boccette di tutti i colori e dimensioni di questa fragranza di altri tempi, si trovano nel piccolo e colorato negozio di Strada della Repubblica che porta proprio il nome Violetta di Parma Borsari.

Antiche boccette di profumo

Antiche boccette di profumo

Da qui, solo due passi ci separano dal paradiso dello street food parmigiano, Pepèn, minuscolo locale dove nascono la famosissima Carciofa (un tortino soffice di formaggi e carciofi) e il panino Spaccaballe (nato in risposta a clienti particolarmente esigenti) ancora proibiti a chi deve eliminare il glutine dalla dieta.

Il nostro aperitivo da Pepèn a Parma

Il nostro aperitivo da Pepèn a Parma

Il minuscolo locale di Pepén a Parma

Il minuscolo locale di Pepén a Parma

Stefano Ferrari, patron di Pepèn a Parma

Stefano Ferrari, patron di Pepèn a Parma

Il corso di cucina a casa

Siccome il desiderio di Ellen era imparare a cucinare le Lasagne alla bolognese, non potevo non esaudirla, così, al pomeriggio, tra qualche sorso di buon vino, preparativi e tante chiacchiere, abbiamo preparato alcuni dei grandi classici emiliani partendo dalla pasta all’uovo per le sfoglie di lasagna, al ragù con il soffritto e tre tipi di carne, nonché la besciamella per assemblare un piatto davvero delle feste.

Lasagne

A completamento una croccante sbrisolona con zabaione tiepido che nel nostro Home Restaurant è anch’essa rigorosamente senza glutine. Potete scrivermi su illybertinelli@gmail.com se desiderate informazioni sui corsi privati.

Vi aspettiamo a Parma

Se deciderete di venire a Parma da soli o in gruppi, potrete tranquillamente organizzarvi in autonomia, ma se non volete avere alcun pensiero su cosa scegliere, come prenotare e come gestire la vostra logistica, contattate il tour operator locale Parma Incoming che si prenderà cura di ogni dettaglio!

i miei corsi di cucina

I miei corsi di cucina (Foto: Roberta Bellani)

emilia-logo 

Sei ormai a corto di idee per pranzi fuori casa? Arriva un altro bastimento carico di ricette per la nostra “schiscetta” o “lunch box“, insomma tante idee per un pasto veloce, bilanciato e gustoso da portare con te, ovunque tu vada.

In questo modo mangiare senza glutine e calcolare i carboidrati non è più un problema nemmeno dovendo pranzare fuori casa, situazione in cui il pasto rappresenta sempre una sfida: la schiscetta diventa un fedele compagno di viaggio e un momento di gioia e piacere.

Noi abbiamo trovato una lunch box perfetta per le nostre esigenze dagli amici di I love my house ai quali chiedo sempre aiuto quando ho richieste di attrezzature e soluzioni per la cucina: ecco dove puoi trovare la nostra SCHISCETTA.

Seguimi allora per non restare a corto di idee per pranzi fuori casa e guarda un’alternativa vegetariana: l’Insalata di riso venere con pomodorini e pistacchi.

La ricetta dell’Insalata di quinoa con primo sale e salmone

carboidrati 38,6 g per l’intera porzione

Ingredienti per 1 schiscetta

  • 100 g fagiolini
  • 50 g quinoa
  • 50 g formaggio primo sale o altro formaggio a piacere
  • 50 g salmone affumicato
  • 10 g noci sgusciate
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio extra vergine di oliva
  • prezzemolo
  • sale

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Cuocete la quinoa in un quantitativo d’acqua doppio rispetto al proprio peso per circa 20 minuti o finché l’acqua non sarà stata completamente assorbita.
  2. Lessate i fagiolini, buttateli in acqua fredda, scolateli e tagliateli a pezzetti.
  3. Mettete un filo d’olio in una padella antiaderente e fatevi dorare lo spicchio d’aglio, quindi aggiungete il prezzemolo tritato e i fagiolini tagliati a pezzettini: lasciate insaporire qualche minuto.
  4. Condite la quinoa con i fagliolini saltati, il formaggio a dadini, il salmone a striscioline, le noci sgusciate aggiustando di sale, se necessario.

insalata di quinoa

La versione con glutine dell’Insalata di quinoa con primo sale e salmone

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non ha bisogno di adattamenti per la versione con glutine.

 

Continuano le idee per pranzi fuori casa da portare con sè nella “schiscetta”, “marmitta”, l’anglosassone “lunch box” o la giapponese “bento”, insomma il pranzo per ufficio o l’università. Ecco una ricetta a bassissimo contenuto di carboidrati e da completare quindi con una buona fonte di carboidrati.

Questa gustosa schiscetta contiene pochissimi carboidrati, quindi può essere utile accompagnarla con del pane integrale per avere un apporto nutrizionale bilanciato e magari un buon frutto di stagione. E ricordate che l’Insalata di pollo, mele e fagiolini può essere una soluzione praticamente per tutte le stagioni dell’anno.

Ecco dove ho trovato la nostra SCHISCETTA.

Seguimi per non rimanere a corto di idee per pranzi fuori casa! E se desideri una schiscetta con un quantitativo superiore di carboidrati, prova la Pasta con crema di ceci e broccoli.

La ricetta dell’Insalata di pollo, mele e fagiolini

carboidrati 8,4 g per l’intera porzione

Ingredienti per 1 schiscetta

  • 180 g pollo (risulterà circa 130 g una volta cotto)
  • 60 g insalata iceberg
  • 50 g fagiolini
  • 50 g tonno sott’olio
  • 50 g mela
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • tabasco
  • olio extra vergine di oliva
  • prezzemolo
  • sale e pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Cuocete il pollo su una griglia, quindi tagliatelo a striscioline e insaporitelo con qualche goccia di tabasco, sale, pepe, un filo d’olio e un trito di prezzemolo.
  2. Cuocete i fagiolini buttandoli in acqua fredda appena cotti.
  3. Mettete l’insalata tagliata a striscioline in una terrina, aggiungete le mele, irrorate con il succo di limone per non fare annerire la mela, quindi aggiungete i filetti di tonno a pezzetti e condite il tutto con olio, sale e pepe.
  4. Completate la schiscetta condendo il pollo con i fagiolini tagliati a pezzi, un filo d’olio, aggiustando di sale e pepe, se necessario.

Insalata di pollo

La versione con glutine dell’Insalata di pollo, mele e fagiolini 

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non ha bisogno di adattamenti per la versione con glutine.

Arrivano altre idee per pranzi fuori casa! Nella “schiscetta” o “lunch box” di oggi, la fanno da padrone le proteine, le vitamine e le fibre. Di cosa sto parlando? Di un delizioso Roastbeef con crema di melanzane, da accompagnare con una fetta di pane per un pasto completo, bilanciato e gustoso da portare con sè in ogni occasione.

Nelle mie idee per pranzi fuori casa trovi già il calcolo dei carboidrati dell’intera porzione contenuta nella schiscetta: sarà comodissimo per i nostri ragazzi calcolare quanta insulina fare e il momento del pasto sarà solo da gustarsi insieme agli amici.

Se ti serve il contenitore da portare con te, ecco dove puoi trovare la SCHISCETTA che utilizziamo noi.

Guarda anche la ricetta per preparare l’Insalata di riso venere con pomodori e pistacchi.

La ricetta del Roastbeef con crema di melanzane

carboidrati 15,9 g per l’intera porzione

Ingredienti per 1 schiscetta

  • 300 g melanzana
  • 140 g roastbeef
  • 15 g uvetta o albicocche secche
  • 10 g capperi dissalati
  • 10 g pinoli
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 3 foglie di menta
  • erbe aromatiche a piacere
  • olio extra vergine di oliva
  • sale

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Tagliate a cubetti di qualche centimetro la melanzana, spolveratela con il sale e mettetela in uno scolapasta in modo da fare fuoriuscire l’acqua.
  2. Asciugate la melanzana con un pezzo di carta assorbente e fatela saltare in una padella antiaderente con un filo d’olio fino a quando sarà cotta.
  3. Frullate 2/3 della melanzana con un cucchiaio di succo di limone, un cucchiaio d’olio e 3 foglie di menta; aggiustate di sale e pepe, insaporite con un trito di erbe aromatiche a piacere.
  4. Condite le melanzane rimaste con un cucchiaino d’aceto, pinoli, uvetta e i capperi.
  5. Preparate la schiscetta con le fette di roastbeef ricoperte di crema di melanzane e completate con l’insalata di melanzane.

roastbeef con crema di melanzane

La versione con glutine del Roastbeef con crema di melanzane 

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non ha bisogno di adattamenti per la versione con glutine.

 

 

E’ uscito il nuovo libro della mia amica blogger Raffaella Fenoglio del blog Tre civette sul comò intitolato “50 sfumature di caffè” di cui ho pensato di condividere alcune golosissime ricette nella nuova sezione del blog dedicata a “Le ricette degli amici“, ecco allora la prima: Gnudi di ricotta al caffè con fonduta di parmigiano.

50 sfumature di caffè è una guida ricchissima su questa iconica bevanda dove troverete:

  • 50 curiosità
  • 50 modi di ordinarlo
  • 50 opere che lo hanno immortalato
  • 50 aforismi
  • 50 locali dove gustarlo (e come si dice in tutte le lingue del mondo)
  • 50 percorsi gastronomico-culturali che abbinano una ricetta (non solo dolce!) a una canzone, un film e un libro
  • Infografiche, interviste a esperti, la lettura dei fondi di caffè, il galateo per assaporarlo, l’incredibile ventaglio di aromi, il tipo più adatto a ogni segno zodiacale, dimmi come lo bevi e ti dirò chi sei: insomma un ricchissimo e divertentissimo tuffo in questo mondo color cioccolato.
Copertina del libro 50 sfumature di caffè

Copertina del libro 50 sfumature di caffè

Due parole su Raffaella Fenoglio

Con Raffaella ho condiviso in questi anni numerose avventure. Tra le prime esperienze condivise, c’è sicuramente lo splendido Contest dedicato alla Cipolla egiziana di cui ho raccontato proprio sulle pagine del mio blog durante il quale sono stata sua ospite nella splendida città di Sanremo, ma non sono mancati gli appuntamenti nella nostra grande cucina virtuale di cui la stessa Raffaella ha scritto sul suo blog.

Oltre ad essere blogger, Raffaella Fenoglio è autrice di numerosi volumi:

  • Abbasso l’indice glicemico 50+4 ricette per contenere l’IG mangiando bene
  • Indice GliceAmico
  • Gala Cox e i misteri del viaggio nel tempo
  • Storia degli strani animali della fattoria dei Monaci Templari e del coraggio della piccola Nicole (e di Claude)
  • Un tè con Mr Darcy
  • Christmas Love. Di biscotti, amore e fortuna

Ha collaborato alla parte culinaria del romanzo Il gusto speziato dell’amore di Silvia Casini Fanucci, e alla collana L’Astro Narrante della stessa autrice

Nel 2021 sono usciti i volumi Il taccuino delle parole perdute, La cucina incantata, ricette tratte dalle anime di Hayao Miiyazaki e 50 sfumature di caffè, segreti, curiosità e ricette sulla bevanda più amata al mondo. Coautori Casini e Pasqua. 

E’ inoltre creatrice e coautrice di Upside Down Magazine- Film, Book & Food Love. e con un gruppo di amiche nel 2007 ha fondato P.E.N.E.L.O.P.E. odv, associazione attiva per la parità di genere.

A questo punto credo non starete più nella pelle per provare la ricetta che ho scelto per voi e che è associata ad uno dei miei film preferiti, Pulp Fiction! Naturalmente, ho adattato la ricetta di Raffealla alle esigenze di diabete e celiachia.

Gnudi di ricotta al caffè con fonduta di parmigiano

carboidrati 11,53 g per 100 g

 

Ingredienti per gli Gnudi

  • 350 g ricotta di bufala o vaccina
  • 80 g Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 80 g fecola di patate*
  • 30 g farina di riso integrale* per infarinare gli gnudi
  • 15 g polvere di caffè
  • 3 albumi
  • sale e pepe

Ingredienti per la fonduta di parmigiano

  • 250 g panna da cucina
  • 120 g Parmigiano Reggiano grattugiato
  • pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. In una ciotola amalgamaate la ricotta con il parmigiano, il caffè, la fecola di patate, gli albumi, sale e pepe. Mettete il composto in frigorifero per circa 15 minuti.
  2. Formate delle palline con 30-40 g di composto e passatele nella farina di riso.
  3. Per la fonduta, mettete la panna in un pentolino, portatela a bollore, quindi allontanatela da fuoco e aggiuntevi il parmigiano grattugiato mescolando bene affinché si amalgami perfettamente. Insaporite con il pepe e mettetene qualche cucchiaio sui piatti in cui servirete gli gnudi.
  4. Mettete una pentola di acqua sul fuoco, portatela a bollore, salatela e buttate gli gnudi cuocendoli per circa 2 minuti o comunque fino a quando saliranno a galla. Scolateli con una schiumarola e disponeteli direttamente sui piatti, quindi conditeli con altra fonduta di parmigiano.

gnudi di ricotta al caffè

La versione con glutine degli Gnudi di ricotta al caffè con fonduta di parmigiano

Preparate gli gnudi con 100 g di farina di frumento anziché la fecola di patate e usate farina di frumento anziché farina di riso per infarinarli.

 

Avete voglia di una pasta fatta in casa, ma la volete perfetta per l’estate? I Passatelli in crema e verdure croccanti sono la ricetta estiva perfetta per un piatto leggero, a base di verdure, gustosissimo, insolito, ma anche semplice da preparare e se non mi credte, guardate il video.

Inoltre, preparate il minestrone con le verdure che avete a disposizione nell’orto di casa o in frigorifero o congelatore: sarà un modo per proporre le verdure ai piccoli di casa in modo insolito.

Se amate i sapori più decisi e non siete vegetariani, potrete anche completare il piatto aggiungendo prosciutto, guanciale, speck o pancetta fatti passare in una padella antiaderente perché siano rigorosamente croccanti.

E dal punto di vista nutrizionale a questo piatto non manca proprio nulla, quindi buon appetito!

 

La ricetta dei Passatelli in crema e verdure croccanti

carboidrati 36,9 g per 100 g di passatelli senza condimento

Ingredienti per i passatelli 4 persone

  • 110 g Parmigiano Reggiano
  • 100 g pangrattato Nutrifree** (per versione con glutine, vd. sotto)
  • 60 g farina Preparato speciale per pasta fresca Molino Dallagiovanna** (per versione con glutine vd. sotto)
  • 2 uova intere
  • brodo di carne o vegetale per scottare il pane
  • noce moscata, sale e pepe

Ingredienti per il minestrone

  • 800 g acqua
  • 500 g verdure miste
  • sale

Ingredienti per completare

  • 140 g zucchina (corrispondente a 1)
  • 40 g ricotta salata
  • qualche foglia di basilico
  • olio extra vergine di oliva
  • sale e pepe

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Preparate il minestrone facendo cuocere le verdure nell’acqua con un pizzico di sale grosso: questa operazione la potrete fare anche il giorno prima. Una volta cotto il minestrone, lasciatelo intiepidire, poi trasferitelo in un frullatore o nel Bimby e frullatelo in modo da ottenere una crema.
  2. Preparate i passatelli. Fate scaldare il brodo. Mettete il pangrattato in una terrina e scottatelo con il brodo bollente facendo attenzione a non versarne troppo: il pane deve risultare leggermente umido, ma non impastarsi. Una volta freddo, aggiungete gli altri ingredienti, ossia la farina, il parmigiano grattugiato, le uova, la noce moscata, sale e pepe. Mescolate bene fino ad ottenere un panetto di consistenza piuttosto soda. Lasciatelo riposare avvolto in pellicola trasparente per il tempo necessario a preparare le zucchine.
  3. Prendete la zucchina, spuntatela e tagliatela a julienne sottile; tagliate a julienne anche la ricotta salata, unitela alla zucchina e insaporite con sale, pepe e un filo d’olio extra vergine di oliva.
  4. Mettete una pentola d’acqua sul fuoco e portatela ad ebollizione, quindi salatela.
  5. Mettete circa metà del composto per i passatelli nello schiacciapatate a fori grandi, spostatevi sopra la pentola di acqua bollente, premete lo schiacciapatate e quando i passatelli avranno la lunghezza desiderata, circa 4-5 cm, tagliateli con un coltello facendoli cadere direttamente nell’acqua. Mescolateli con una schiumarola e lasciateli bollire qualche minuto.
  6. Mettete circa 1/3 del minestrone frullato nella padella da mantecatura e scaldatelo; con la schiumarola, togliete i passatelli dall’acqua e buttateli nella padella con il sugo facendoli saltare ed insaporire a fiamma vivace per qualche minuto.
  7. Versate un mestolo colmo di minestrone freddo frullato in ogni piatto da portata, adagiatevi sopra i passatelli saltati, la zucchina con la ricotta, una foglia di basilico, un filo di olio extra vergine a crudo e servite.

Passatelli in crema e verdure croccanti

La versione con glutine dei Passatelli in crema e verdure croccanti 

Utilizzate pangrattato e farina convenzionali, tuttavia nella preparazione dei passatelli con glutine, spesso non è necessario aggiungere farina al pangrattato. Aggiungetela solamente se il composto di pangrattato, formaggio e uova risultasse troppo morbido.

 

 

Avete poco tempo a disposizione, ma avete voglia di qualcosa di sfizioso e versatile? I Mini grissini al saraceno saranno una versa sorpresa. Guardate come prepararli sul mio canale YouTube!

Pochissimi ingredienti, veloci e facili da preparare, li potrete usare per un aperitivo o per rendere ancora più ricco il cestino del pane, magari abbinandoli a della Focaccia al grano saraceno e mais.

La base è una pasta brisèe il cui sapore è arricchido dai semi di sesamo frullati che ci permettono di ridurre il quantitativo di sale contenuto, ma non dimentichiamo che sono Mini grissini al saraceno che contengono burro, quindi non esageriamo nel consumo…visto che sono irresistibili!

Infine, i semi di sesamo sono ricchi di calcio, oltre a contenere Omega 3 ed Omega 6, quindi sono ottimi integratori per gli intolleranti al lattosio e per prevenire l’osteoporosi.

La ricetta dei Mini grissini al saraceno   

carboidrati 49,7 g per 100 g

Ingredienti

  • 130 g farina per pane Nutrifree** (per versione con glutine, vd. sotto)
  • 60 g farina di grano saraceno*
  • 80 g burro
  • 40 g acqua
  • 1 albume d’uovo
  • 20 g semi di sesamo
  • 1 pizzico di sale

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione dei Mini grissini al saraceno

  1. Mettete i semi di sesamo in un frullatore e frullate in modo da ottenere una farina.
  2. In una terrina mescolate tutti gli ingredienti: la farina di sesamo, la farina per pane e la farina di grano saraceno, un pizzico di sale, il burro freddo a pezzettini, l’albume e l’acqua e mescolate in modo da ottenere un composto omogeneo.
  3. Formate una palla con l’impasto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigorifero per 1 ora.
  4. Prendete dei pezzetti di impasto e formate dei cilindri di 1 cm di diametro, tagliateli in pezzi di 3-4 cm di lunghezza e adagiateli su una teglia foderata con carta forno.
  5. Cuocete i grissini in forno statico preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti.
I mini grissini al saraceno pronti per essere gustati come stuzzichino

I mini grissini al saraceno pronti per essere gustati come stuzzichino

La versione con glutine dei Mini grissini al saraceno

Sostituite la farina Nutrifree con 150 g di farina per pane ed eventualmente riducete il quantitativo di acqua se l’impasto dovesse risultare troppo morbido.

Una Pizza di patate alle olive senza glutine come alternativa alla pizza convenzionale.

Sappiamo che la pizza per chi ha diabete e celiachia è uno dei piatti in assoluto più difficili da gestire. Proprio così, perché non solo le pizze senza glutine davvero buone sono difficilissime da reperire, ma una volta trovate, chi ha il diabete deve riuscire a gestire “l’effetto pizza”, cioè aumenti anomali della glicemia dovuti alla combinazione di ingredienti contenuti nella pizza (e ahimè anche alti quantitativi di zucchero nascosti nell’impasto e nella salsa di pomodoro ed altissimi quantitativi di sale), anche a molte ore di distanza dopo averla consumata.

La pizza di patate è una simpatica alternativa, dovremo sì prestare attenzione ai carboidrati contenuti nelle patate, ma la loro gestione risulterà decisamente più semplice. Inoltre, può essere una bella idea per una cena o una merenda in giardino naturalmente prive di glutine! Potrete anche servirla assieme ad un’Insalata di pesce spada.

La ricetta della Pizza di patate alle olive senza glutine

carboidrati 14,27 g per 100 g

Ingredienti

  • 700 g patate
  • 400 g passata di pomodoro
  • 250 g mozzarella
  • 80 g olive verdi o nere denocciolate*
  • 20 g cipollotto
  • olio extra vergine di oliva, sale, pepe

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

  1. Sbucciate le patate, affettatele sottili e cuocetele al vapore per 20 minuti. Mettete un filo d’olio in una padella antiaderente, versatevi dentro le patate, aggiustatele di sale e pepe e fatele rosolare leggermente premendole con una forchetta o un cucchiaio di legno in modo che si sfaldino.
  2. Nel frattempo, preparate la salsa di pomodoro. Mettete qualche cucchiaio di olio in una padella antiaderente, fatevi rosolare il cipollotto tagliato finemente, quindi aggiungete la passata di pomodoro, aggiustate di sale e pepe, quindi coprite e lasciate cuocere per 15-20 minuti.
  3. Foderate una teglia con carta forno, ricoprite il fondo con le patate, quindi versatevi sopra la salsa di pomodoro e le olive denocciolate a pezzi.
  4. Mettete in forno statico preriscaldato a 200°C per circa 10 minuti, poi aggiungete la mozzarella e rimettete il tutto in forno fino a quando la mozzarella si sarà sciolta.
  5. Servite la pizza di patate calda.

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La versione con glutine della Pizza di patate alle olive

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.