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Come preparare un pinzimonio a cui nessuno può dire di no? Una crema di Radicchio Variegato di Castelfranco e croste di Parmigiano Reggiano alla griglia per una ricetta che è anche anti-spreco.

Radimonio? Una crema di Radicchio variegato per rendere il pinzimonio irresistibile 

Continua il viaggio alla scoperta dei prodotti tutelati dal Consorzio Tutela del Radicchio di Treviso IGP e Radicchio Variegato di Castelfranco IGP che ormai abbiamo capito essere i “Fiori d’inverno” per la loro splendida forma. Per rappresentare la mia regione d’origine, l’Emilia Romagna, e la mia tradizione famigliare, quella della produzione di Parmigiano Reggiano, ho pensato ad un’usanza della cucina contadina che ho sempre amato molto perché espressione del rispetto per il cibo e dell’impegno che sta dietro la sua preparazione: l’utilizzo delle croste di parmigiano grigliate.

Tutto il lavoro che si nasconde dietro al radicchio me lo ha fatto inevitabilmente associare al prodotto al quale si è sempre dedicata la mia famiglia. Il radicchio è segnato da lunghe attese in campagna e il Parmigiano deve aspettare anni perché la natura faccia il suo corso per regalarci sapori unici ed irripetibili. Per questo credo sia un delitto sprecare anche una minima parte di prodotto e la cultura contadina ci insegna a non farlo mai.

Una lettura in chiave moderna mi ha così ispirato un modo per gustarsi uno spuntino o un aperitivo davvero insolito perché vede il radicchio variegato, normalmente consumato crudo, fatto cuocere pochi minuti in padella e uno “scarto” del formaggio trasformato in un bastoncino croccante sfiziosissimo per raccogliere una crema che porta anche la nota aromatica di un altro grande prodotto del Veneto, il vino Recioto. Inoltre, le foglie lanceolate del radicchio tardivo sono ideali per completare l’esperienza di degustazione.

Provare per credere. 

Come si presenta il Radicchio variegato di Castelfranco IGP 

Il radicchio variegato di Castelfranco

Il radicchio variegato di Castelfranco: una splendida rosa

La sua splendida forma a rosa e il gioco di colori delle sue foglie non possono non farcelo associare ad un fiore molto particolare perché fiorisce quando gli altri dormono, ossia in inverno. La sua origine è un incrocio tra radicchio e scarola da cui prende le caratteristiche mescolandole tra loro.

Il prodotto porta il nome della città dove la cultura contadina della sua coltivazione è radicata nella storia di una pianura caratterizzata da inverni lunghi e rigidi durante i quali le famiglie trovavano riparo dal freddo riunendosi nelle stalle. Proprio nelle stalle, protette dalla paglia, venivano conservate le cicorie per preservarle dal gelo e, come spesso accade, si scoprì un metodo straordinario per rendere le piante ancora più gustose: la tecnica della forzatura.

Cosa è la tecnica della forzatura?

E’ la tecnica con cui le piante vengono lasciate al buio (nell’antichità sotto la paglia, oggi sotto appositi teli) in modo da perdere la clorofilla, il processo di imbianchimento che avevamo visto anche nel Radicchio Tardivo. Oltre ad assumere il loro inconfondibile colore, il gusto amaro delle cicorie si affievolisce e le foglie acquistano una straordinaria croccantezza.

Per gustarvi il Radicchio Tardivo in modo un po’ insolito, provate gli Strozzapreti al radicchio con fonduta alla zucca.

La ricetta del Radimonio, il pinzimonio al radicchio variegato

carboidrati 2,2 g per 100 g

Ingredienti per 4 persone

  • 300 g Radicchio variegato di Castelfranco IGP
  • 150 g crescenza (io ho usato quella di latte di capra)
  • 100 g scalogno
  • 50 g Recioto
  • 1 spicchio d’aglio
  • croste di Parmigiano Reggiano
  • foglie di Radicchio di Treviso tardivo
  • olio extra vergine di oliva
  • pepe
  • sale

Preparazione

  1. Tagliate lo scalogno a fettine sottili e fatelo appassire lentamente in un tegame con un filo d’olio extra vergine per circa 10 minuti.
  2. Lavate il radicchio, tagliatelo a striscioline e aggiungetelo allo scalogno. Fatelo cuocere qualche minuto a fuoco vivace continuando a mescolarlo con un cucchiaio di legno. Sfumate il radicchio con il Recioto e completate la cottura senza che il radicchio si asciughi troppo: in totale sarà rimasto sul fuoco per 6-7 minuti.
  3. Trasferite il radicchio in un frullatore o robot, frullatelo in modo da ottenere una crema, aggiungete la crescenza e frullate nuovamente per rendere il composto liscio ed omogeneo. Aggiustate di sale e pepe.
  4. Prendete le croste di parmigiano che vi sono rimaste dopo avere consumato il formaggio e raschiatele con un coltello in modo da pulirle sul lato esterno. Io amo lasciarle leggermente spesse, circa 5 mm, per avere anche la parte interna leggermente più morbida.
  5. Mettere una griglia sul fuoco e scaldarla fino ad una temperatura elevata; adagiare le croste di parmigiano e farle grigliare su entrambi i lati fino a quando acquisiscono un colore tra il dorato scuro e il marrone.
  6. Mettete la crema in una ciotola e servitela con le croste calde e le foglie di radicchio tardive, entrambe da utilizzare come “cucchiaio” per raccogliere la crema al radicchio.
Radimonio con croste di parmigiano grigliate e radicchio tardivo

Radimonio con croste di parmigiano grigliate e radicchio tardivo

La versione con glutine del Radimonio

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

Perché dei Crostini con patè di non-fegatini? La Toscana è la patria del patè di fegatini e Firenze è diventata la nostra città di adozione perché è in questa splendida città che Gaia viene seguita dalla diabetologia dell’Ospedale Meyer diretta dalla nostra splendida Doc., Sonia Toni, che è sempre presente, anche a distanza, con informazioni puntuali e supporto medico e psicologico quando le preoccupazioni hanno il sopravvento.

Non a caso, la Dott.ssa Toni è presente in questo blog per rispondere ad eventuali domande sul diabete che potreste avere.

Così, ogni tre mesi, ci rechiamo nella splendida città medicea per i controlli periodici di Gaia e cerchiamo sempre, vista la distanza percorsa e il fatto che la giornata non può prevedere altri impegni, di inserirci anche una visitina in centro città e magari un pranzo di cucina toscana che adoriamo!

In una delle tante occasioni, con Gaia mi sono recata alla Trattoria Cammillo (https://www.facebook.com/Cammillo-201813633167651/) che, nonostante il nome, è un ristorante abbastanza elegante e non proprio economico nel centro di Firenze vicinissimo all’Arno con menù senza glutine. Siccome Gaia non aveva mai assaggiato i tipici crostini con i fegatini ed avendoli finalmente trovati senza glutine, le ho raccomandato di ordinare questa pietanza: devo dire che Gaia e i fegatini non sono proprio nella stessa sfera del gusto! Vi risparmio il racconto di alcuni momenti difficili a tavola e meno male che i crostini piacciono tanto a me, così con un veloce scambio di piatti siamo uscite dall’impasse.

Allora ho pensato di preparare dei crostini che sono in tutto e per tutto simili a questa specialità toscana, tranne che negli ingredienti usati per la loro preparazione: le lenticchie! E vi devo confessare una cosa in tutta onestà: non mi hanno fatto sentire la mancanza dell’originale!

 

Crostini con patè di non-fegatini   

carboidrati 16,29 g per 100 g di patè

 Ingredienti

  • 160 g lenticchie miste (rosse, gialle e verdi) (saranno circa 400 g cotte)
  • 100 g vino rosso
  • 50 g ricotta di pecora
  • 50 g cipolla
  • 30 g burro
  • 1 mazzetto aromatico (salvia, rosmarino, prezzemolo e timo)
  • 1 tartufo (a piacere)
  • sale e pepe
  • pane (ad esempio questi filoni rustici senza glutine)

Preparazione

  1. Sciacquate le lenticchie, mettetele in una pentola con il mazzetto guarnito, copritele di acqua e lessatele per 1 ora circa fino a quando si iniziano a disfare.
  2. Tritate la cipolla finemente e fatela appassire in un tegame con il burro; bagnate con il vino e lasciate cuocere per una decina di minuti. Trasferite il fondo di cipolla e le lenticchie in un robot, aggiungete la ricotta e frullate in modo da ottenere una crema; aggiustate di sale e pepe.
  3. Mettete il patè in una ciotola cosparso di lamelle di tartufo e servitelo con crostini di pane.

 

 

La versione con glutine dei Crostini con patè di non-fegatini

La ricetta contiene solo ingredienti naturalmente senza glutine, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

Per la sezione “Le ricette degli amici”, oggi vi proponiamo una sfiziosa ricetta che ci ha inviato Cecilia: Salsa di papaya alle verdure. Si tratta di un’ottima idea per accompagnare tortilla, ma anche per guarnire cracker e pane. Insomma un perfetto spezzafame o un aperitivo goloso da proporre agli amici.

E non fatevi ingannare dal fatto che l’ingrediente principale sia un frutto: la salsa è salata e perfetta per stimolare l’appetito!

Se desiderate rimanere in questa zona geografica, vi consiglio di provare il Chili vegetariano.

La ricetta della Salsa di papaya alle verdure

carboidrati 8,97 g per 100 g

Ingredienti

  • 550 g papaya
  • 200 pomodori
  • 15 g cipollotto
  • 3 cucchiai di succo di lime fresco
  • 2 g coriandolo fresco
  • 1 cucchiaino di peperoncino Jalapeño
  • sale

Preparazione

  1. Pelate la papaya, togliete i semi e frullatela. Eliminate i semi dai pomodori e tritatene la polpa finemente. Sminuzzate finemente anche il cipollotto, il coriandolo ed il peperoncino, da cui avrete precedentemente tolto i semini.

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2. Mescolate tutti gli ingredienti, aggiungete il succo di lime, regolate di sale e servite la salsa per accompagnare tortilla o cracker.

La versione con glutine della Salsa di papaya alle verdure

La ricetta è naturalmente senza glutine, quindi non richiede adattamenti per la versione con glutine.

Dovete organizzare una cena tra amici e non sapete cosa preparare come antipasto o aperitivo? Le Bruschette fantasia sono la soluzione che fa per voi!

Colorate, gustose e perfette per deliziare il palato con sapori diversi, ingredienti sfiziosi ed abbinamenti goderecci, le Bruschette Fantasia sono preparate con pane fragrante al grano saraceno condito con un mix che spazia da legumi come i ceci, a verdure quali melanzane e peperoni, fino a formaggi come fontina, robiola , ed ancora pere e prosciutto cotto.

Pronti? Allora cominciamo.

La ricetta delle Bruschette fantasia

carboidrati 33,64 g per 100 g di pane senza farcitura

La preparazione delle bruschette fantasia

La preparazione delle bruschette fantasia

Bruschette con hummus di ceci e melanzane

  • Pane al grano saraceno**
  • Hummus di ceci*
  • Melanzane a cubetti saltate in padella
  • 1 pizzico di paprika

Bruschette con hummus e peperoni

  • Pane al grano saraceno**
  • Hummus di ceci*
  • Peperoni alla griglia senza pelle
  • 1 macinata di pepe

Bruschette con fontina e pere

  • Pane al grano saraceno**
  • Fontina
  • Pere
  • Noci
Le bruschette fantasia

Le bruschette fantasia

Bruschette con robiola e peperoni

  • Pane al grano saraceno**
  • Robiola
  • Peperoni alla griglia senza pelle
  • Origano

Bruschette tipo toast

  • Pane al grano saraceno**
  • Prosciutto cotto*
  • Formaggio ( benissimo la classica sottiletta)

**Ingredienti specifici per celiaci

*Ingredienti per i quali verificare l’assenza di glutine in etichetta o sul Prontuario AIC

Preparazione

Tanti ingredienti, ed altrettante tipologie di bruschetta, ma una sola, semplice e veloce, metodologia di preparazione.
Già, perché una volta preparati tutti i condimenti basterà tostare leggermente le fette di pane al grano saraceno, comporre le diverse bruschette e ripassarle per qualche minuto in forno in modo che si riscaldino ed acquistino ancora più gusto. Ovviamente, ove presente il formaggio, è consigliabile aspettare che questo si fonda a contatto con il calore prima di servirle.

La versione con glutine delle Bruschette fantasia

Sostituite il pane senza glutine con pane convenzionale