La domanda di Sara:
“So che mangiando carne si ha un aumento della glicemia a distanza di tempo, ma come posso calcolare il quantitativo di insulina da iniettare? Pur conoscendo il rapporto insulina-carboidrati di mia figlia, non so davvero come calcolare il numero di unità. Grazie infinite per l’aiuto”.
La nostra Esperta, la Dott.ssa Sonia Toni risponde:
Per rispondere a questa domanda vorrei fare una doverosa premessa: indipendentemente dall’impatto che le proteine e i grassi hanno sulla glicemia, questi nutrienti devono essere consumati nelle giuste quantità secondo i fabbisogni stabiliti per ogni fascia di età, l’eccesso è da evitare per le potenzialità aterogene e obesiogene che questi nutrienti hanno. Inoltre, soprattutto per le proteine, un loro eccesso induce un sovraccarico di lavoro al rene e diventa un fattore di rischio per lo sviluppo di nefropatia.
Detto questo, concordo con la nostra mamma ribadendo il fatto che le proteine e i grassi hanno un impatto sulla glicemia a distanza dal pasto e sono spesso responsabili dell’iperglicemia tardiva (soprattutto nel pomeriggio, ampliando l’effetto crepuscolo). Riuscire a coprire questi nutrienti, può risultare relativamente semplice o comunque più semplice se si utilizza un microinfusore e si imposta un bolo combinato (o onda doppia) che preveda indicativamente 1 unità di insulina ogni 100 calorie provenienti da proteine e grassi, da spalmare in un arco di tempo di circa due ore.
Può risultare più difficile se si utilizza una terapia multiiniettiva, in questo caso si dovà condividere con il pediatra diabetologo l’eventuale impiego di una insulina regolare o di una miscela di insulina al momento del pasto o prevedere una correzione a distanza del pasto stesso.
Per altre domande alla Dott.ssa Toni, cliccate qui.
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