Alla scoperta di Sanremo
Della finale del Contest della cipolla egiziana abbiamo ormai letto tanti articoli e informazioni (comunque non perdetevi la mia ricetta degli Gnocchetti di bufala allo zafferano e cipolla egiziana), quindi vorrei raccontarvi della mia scoperta della città in cui si è svolta la finale, ossia la città di Sanremo di cui sentiamo parlare generalmente in occasione del suo famosissimo festival della canzone italiana.

Il teatro Ariston di Sanremo, reso famoso dall’omonimo festival canoro
Devo ammettere che avevo parecchi pregiudizi e mi aspettavo di non trovare nulla di più di una località balneare per turisti benestanti, mentre ho trovato storia, tradizione, bellezza, clima ideale e buon cibo… cosa si può chiedere di più?
Il punto di partenza “d’obbligo” nella città dei fiori non poteva che essere uno dei suoi meravigliosi giardini, nel nostro caso il giardino che era stato creato dalla famiglia Ormond, di origine svizzera, trasferitasi qui per trovare un clima favorevole ai problemi di salute di uno dei famigliari e che è poi stato donato al comune che oggi lo gestisce. In realtà, più che un giardino privato poi divenuto pubblico, è un vero e proprio giardino botanico dove crescono specie tipiche dei cinque continenti e che stimolano tutti i cinque sensi, soprattutto per chi è appassionato di cucina che non può sottrarsi alla forza d’attrazione del pepe rosa o dei datteri.
A poca distanza da lì a piedi, una splendida scoperta: Villa Nobel. Sì perché il famoso scienziato che ha istituito il premio che porta il suo nome ha vissuto a Sanremo e proprio qui morì nel 1896 lasciando il testamento che istituisce il premio di Stoccolma quasi per riscattarsi dalle accuse di essere un “mercante di morte” per avere inventato la dinamite. Lo scienziato, chimico ed imprenditore infatti aveva accumulato una grandissima fortuna, ma aveva perso tutte le persone care nelle numerose esplosioni che avevano interessato gli stabilimenti dove per tutta la vita aveva cercato di mettere sotto controllo la nitroglicerina. Immaginate da dove arrivano gli splendidi fiori che abbelliscono la cerimonia di assegnazione dei premi Nobel ogni anno? Rigorosamente dalla città di Sanremo che vuole così rendere omaggio a questo suo illustre cittadino.

Villa Nobel a Sanremo
Una curiosità: sapete perché non esiste il Premio Nobel per la matematica? Perché pare che la donna amata da Nobel lo avesse tradito con un matematico…piccola rivincita per le pene d’amore.
Dopo una passeggiata d’obbligo lungo il Porto Sole con i suoi 800 posti barca, proprio di fronte a Villa Ormond, ci spostiamo verso il centro della città per alcune tappe obbligate, di cui una gastronomica davvero indimenticabile anche se, purtroppo, non senza glutine e quindi non accessibile a mia figlia Gaia: la Sardenaira, una pizza condita con pomodoro, sarde, origano, olio e olive, senza formaggio e assolutamente squisita! Che bello vedere le persone in attesa di gustarsi un pezzo fumante e profumato di pizza: un regalo di metà mattina per fare il carico di energia per affrontare le stradine in salita all’interno della Pigna.

Un forno dove gustare la Sardenaira
Sì, perché la zona più antica della città si chiama così perché i suoi cerchi concentrici ricordano la forma di questo frutto. E’ difficile immaginare come si possa vivere in questi palazzi stretti e alti dove le stanze si sviluppano in verticale, una sopra l’altra fino a formare un intero appartamento, dove le auto non possono arrivare e anche la semplice spesa alimentare diventa una sorta di test di resistenza fisica.
Prima di tornare al Villaggio dei Fiori per sostenere la nostra finale, il nostro angelo custode, Raffaella Fenoglio, ci regala un’altra tappa davvero speciale: uno spuntino da Kyofish Pescheria, Cucina e Wine lounge , un crudo italiano dove spiccano i gamberi rossi di Sanremo la cui dolcezza è difficile da immaginare prima di assaggiarli.

Il pesce in mostra nella pescheria ristorante Kyofish
Carichi di energia e ricchi di tante esperienza, non possiamo che affrontare la finale del contest con lo spirito goliardico degli amici che si cimentano in una partita di carte: la giusta competitività, decisamente superata dalla gioia di condividere una bella esperienza.
L’esito della finale è ormai noto: la Chantilly di panna cotta alla cipolla egiziana ligure con caramello all’arancia di Tamara Cinciripini del blog Perle e Ciambelle ha conquistato il palato e i miei Gnocchetti di bufala allo zafferano e cipolla egiziana si sono classificati al secondo posto a pari merito con la Cipolla egiziana ligure su giardino fiorito di Daniela Boscariolo del blog Timo e lenticchie.
Quello che è certo è che siamo tornati tutti a casa entusiasti e con i piccoli bulbi di cipolla egiziana da piantare nei nostri giardini per divertirci a sperimentare in altre infinite preparazioni.
Un ringraziamento agli organizzatori del contest nazionale Marco Damele, il grande esperto di cipolla egiziana, Raffaella Fenoglio del blog “Tre Civette sul Comò”, Claudio Porchia, la casa editrice Zem e l’Aifb, l’associazione nazionale dei food blogger, nonché ai membri della giuria Marco Damele, Stefano Pizzini, giornalista, Paola Chiolini, chef della Balena Bianca di Vallecrosia, Federico Lanteri, chef del Torrione, sempre a Vallecrosia, Terry Prada, la “regina del turtun di Castelvittorio”, Roberto Pisani, enogastronomo, Raffaela Fenoglio, Claudio Porchia, Federica Leuzzi, nutrizionista e consigliera delegata alle De.Co. di Ventimiglia.
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