Continua l’avventura del Contest Rice Food Blogger di Risate&Risotti siamo felicissimi di comunicare che parteciperemo alla finale del 2 Luglio a Lucignano, in provincia di Arezzo!
Ma prima di pensare al prossimo appuntamento, torniamo indietro di qualche giorno per scoprire com’è andato questo incredibile weekend durante la semifinale che si è svolta al Campus Etoile Academy a Tuscania!
La semifinale al Campus Etoile Academy
“Quando percorri la strada per andare a Tuscania hai un po’ la sensazione di esserti perso in una campagna silenziosa dove a parlare sono solo campi e ulivi. Poi, all’improvviso, si staglia nel cielo la cattedrale di San Pietro e, a pochi metri di distanza, un angolo di paradiso per chi, come me, ama il cibo e ciò che significa: il Campus Etoile Academy.
Qui i giovani vengono ad imparare l’arte di quello che il fondatore della scuola, lo Chef Rossano Boscolo, definisce “il mestiere più bello del mondo”, ossia quello di cuoco o pasticcere. E qui, per affetto verso una manifestazione che mi ha conquistata (Risate&Risotti), e curiosità per qualcosa che non avevo mai fatto prima nella vita, sono approdata per partecipare alla semifinale del Contest Rice Food Blogger, indetto dall’organizzazione che del riso e del divertimento fa la propria bandiera.
Gaia ed io arriviamo stanche ed ignare di quello che ci aspetta, ma felici per il semplice fatto di trascorrere due giorni solo noi, lontane dal mondo e dagli impegni quotidiani. Oltre al travolgente profumo dei gelsomini, ci accolgono dei bei sorrisi e pezzi di storia della pasticceria che danno vita alle pareti di tufo dell’ex convento del cinquecento. Ed è solo l’inizio.
Alle 18:30 l’appuntamento è con il padrone di casa, lo chef Rossano Boscolo che ci travolge con la sua passione, la sua forza e la sua infinita conoscenza: sfogliando le pagine dell’opera del ‘500 di Bartolomeo Scappi che è la Bibbia della cucina italiana, si emoziona e, mentre ce ne racconta valore e significato, le mani accarezzano con delicatezza quelle parole e quei disegni.
La scuola degli chef ci regala grandissime emozioni
Le aule della scuola non sono aule qualunque, sono gioielli di tecnologia ed antichità che profumano di dolcezza. Si, perché il sentore della pasticceria è troppo forte per contenerlo tra le pareti. L’orto, la sala in cui gustarsi un vino in compagnia, un campo da basket tra le mura di tufo di quella che dovrebbe diventare (burocrazia e paradossi tutti italiani permettendo) l’entrata principale della scuola, ci portano alla destinazione finale della serata: l’aula dimostrativa dove la brigata guidata dagli Chef Francesco Triscornia e Antonio Paolino ci sta aspettando per stupire gli occhi e il palato.
Per Gaia, il fatto di sedersi a tavola con tutti gli altri semifinalisti e gustare lo stesso cibo è un regalo talmente immenso che mi confida: “Sai che io qui ci potrei vivere!”
La tecnica e la creatività che prendono forma davanti ai nostri occhi sono tali che mi chiedo se la mattina dopo avrò ancora il coraggio di cucinare! Ma la grandezza dell’arte è che attraverso la sua bellezza ti fa crescere e ti fa imparare e così questa cena si è guadagnata un posto fisso nel mio cuore.
La mattina del sabato, siamo tutti pronti, emozionati come prima di un esame, ma io ho un nutrimento speciale: Gaia, che è il vero e unico motivo per cui sono qui. Armata di macchina fotografica ed eccitata come solo i ragazzi possono essere, è sempre in prima fila.
Piazzati ognuno nella propria postazione, lo chef ci enuncia le regole: si possono scegliere gli ingredienti che si desiderano personalmente ma, oltre al sapore del piatto, verranno giudicati anche lo spreco degli ingredienti, la pulizia, l’ordine nell’esecuzione e la presentazione.
E poi la decisione: con tutti questi ingredienti potrei preparare almeno 30 diversi risotti, quale fare allora per incontrare il gusto dei giudici?
Gaia mi guarda nervosa perché legge il mio sguardo incerto, ma è proprio il suo faccino preoccupato che mi toglie qualsiasi dubbio: quale risotto avrei cucinato a casa oggi per pranzo? Sì, perché il pranzo del sabato è il nostro appuntamento con il risotto, una sorta di premio, visto che per il diabete di Gaia il riso, che tutti adoriamo ma che ha un indice glicemico elevato, è meglio consumarlo a pranzo. Quando sono partita da casa ieri, nel mio orto brillavano dei bellissimi fiori di zucca: ecco cosa avrei usato se fossi stata a casa!
Decido di preparare due croccantini di parmigiano a forma di cuore perché il parmigiano è la mia origine e il cuoricino è l’elemento decorativo preferito dai miei figli (perché bisogna ricordarselo spesso che ci si vuole bene: fa bene alla salute!). Penso, inoltre, di aggiungere un’altra verdura di stagione, i piselli, ma con questi voglio preparare una crema, perché Gaia non li mangia volentieri quando sono interi. La mia salsa però la vorrei un pochino acida perché i fiori di zucca sono piuttosto dolci, quindi un pizzico di contrasto mi servirà a vivacizzare il piatto; tra gli ingredienti ho adocchiato lo yogurt che fa proprio per me.
Per le strane combinazioni delle sequenze delle postazioni di lavoro, io sarò l’ultima a presentare il piatto al giudizio dei maestri e mi ritrovo sola con Gaia a cuocere il mio risotto. Aggiusto di sale, manteco al meglio delle mie capacità ed impiatto il nostro “Maggio e formaggio”, perché il nome del risotto già riassume i suoi ingredienti.
Quando salgo le scale per raggiungere i tre chef che assaggeranno quanto ho preparato, mi tremano le gambe e tutti i dubbi mi assalgono lasciandomi con il fiato sospeso fino a quando lo Chef Boscolo afferma con tono deciso: “Buono, proprio buono!” Per me questo basta, se è buono per lui, lo sarebbe stato anche per la mia famiglia.
Il resto della gara è stato un po’ come quando sei in dormiveglia: senti il tuo nome e Gaia esultare, si prendono accordi sulla finale, ci si saluta, poi ti ritrovi sveglia a guidare l’auto per tornare a casa, nel mondo vero. Questa volta però anche i nostri fastidiosi ospiti, chiamati diabete e celiachia, hanno deciso di recitare la parte dei buoni nel nostro bellissimo sogno, regalandoci cibi meravigliosi e glicemie da manuale.
A questo punto, ci ritroveremo in finale a Lucignano, in provincia di Arezzo, il 2 luglio 2016 sperando di vivere un altro bel sogno.”
Ed ora ecco la nostra ricetta da provare!
La ricetta del Risotto Maggio e formaggio
carboidrati 21,23 g per 100 g di risotto pronto
Ingredienti
- 1,3 litri circa di brodo vegetale preparato in precedenza
- 320 g riso
- 140 g fiori di zucca
- 100 g piselli freschi
- 60 g Parmigiano Reggiano grattugiato (più quello per i cuoricini)
- 40 g yogurt bianco
- 30 g porro
- 30 g burro
- 20 g scalogno
- 1 spicchio d’aglio
- olio extra vergine di oliva, foglie di menta, sale e pepe
Preparazione
- Prima di tutto preparate la crema di piselli. Mettete un filo d’olio in un pentolino con lo scalogno affettato sottile e lo spicchio d’aglio. Lasciate ammorbidire ed imbiondire scalogno ed aglio, poi aggiungete i piselli e un mestolo di brodo; lasciate cuocere e aggiungete la menta tritata a piacere. Se necessario, aggiungete altro brodo per portare a cottura i piselli.
- Un volta pronti, togliete l’aglio e frullate il tutto con un frullatore a immersione. Nel caso in cui dovessero rimanere dei pezzetti, passate la crema al setaccio fine. Quindi, aggiustate il sapore aggiungendo yogurt, sale e un pizzico di pepe. A questo punto la crema è pronta e potete metterla da parte.
3. Se desiderate preparare dei croccantini di formaggio, vale la pena procedere prima di dedicarsi al risotto.
Mettete una padella antiaderente sul fuoco e formate un leggero strato di formaggio grattugiato: io ho cercato di dare la forma del cuore!
4. Quando il formaggio inizia a fondere diventando croccante su un lato, giratelo e lasciatelo fondere leggermente anche sul secondo lato. Togliete il croccantino dalla padella e lasciatelo raffreddare.
5. Iniziate a preparare il riso. Mettete un filo d’olio in un tegame e fatevi appassire molto lentamente il porro a fettine sottili. Dopo circa 15 minuti, aggiungete il riso e fatelo tostare a fuoco vivace (a me sono serviti 3 minuti per avere i chicchi ben trasparenti con la parte centrale bianca).
6. Aggiungete i fiori di zucca a pezzetti dopo aver rimosso i pistilli, mescolate e iniziate ad aggiungere il brodo bollente. Continuate a mescolare e aggiungete il brodo solo quando il riso sarà quasi asciutto e ancora al dente. Quindi, spegnete il fuoco, coprite il tegame con un canovaccio, lasciate riposare per 1 minuto e poi mantecate.
7. Unite i 30 grammi di burro mescolando bene in modo che si liberi l’amido così che si formi una bella cremina, aggiungete anche il formaggio grattugiato e continuate a mescolare fino a quando si sarà completamente amalgamato.
8. Fate intiepidire la cremina di piselli e mettetela in un sac à poche con la punta molto sottile.
Impiattate il risotto su piatti caldi e distribuite sulla superficie una piccola quantità di cremina ai piselli formando un disegno a spirale dal centro verso l’esterno.
Infine, mettete nel centro il cuoricino di parmigiano e qualche fogliolina di menta.
Questa ricetta partecipa al contest “Rice Blogger 2016 – Chef Giuseppina Carboni”